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Calcio, caos Pisa: il sindaco Filippeschi accusa la proprietà. L’associazione calciatori chiede l’esproprio della società

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PISA – Alla fine quello che solo due settimane fa sembrava solo l’incubo peggiore, è accaduto davvero. Il Pisa non scende ancora in campo nel campionato di serie B, salta la prima partita in programma domani sera a Terni. “Decisione grave ma motivata”, ha detto il presidente della Lega, Andrea Abodi, perché non ci sono i requisiti minimi per disputarla.

TERNANA – Ma la Ternana non ci sta e presenta ricorso al Collegio di garanzia dello sport. La società umbra contesta il rinvio della gara contro quella toscana, in programma questa sera e valido per la 1/a giornata del campionato cadetto. Lo rende noto il Coni, confermando l’annuncio dell”inoltro del ricorso d’urgenza che la Ternana aveva diffuso ieri sul proprio sito internet. Il club rossoverde, si legge sempre nella nota del Collegio di garanzia, chiede di sospendere il provvedimento del rinvio della partita, assunto ieri in seguito alla situazione societaria del Pisa, e di far disputare la stessa secondo programma (oggi alle 20.30) o, in subordine, tra domani e lunedì.

La Lega ha inviato un fascicolo informativo alla Procura Federale, per la valutazione dell’operato tenuto in queste settimane dalla società AC Pisa 1909 per l’individuazione di potenziali responsabilità ed eventuali provvedimenti conseguenti. “La salvaguardia dell’immagine del campionato non deve però coprire – conclude Abodi – le responsabilità di chi, con il proprio operato, ha messo in una situazione così complessa e difficile la Lega e le proprie associate”. L’accusa è tutta per l”attuale proprietà che fa capo all’imprenditore romano Fabio Petroni, da due settimane ai domiciliari per bancarotta fraudolenta, che ha respinto un’offerta di 6,5 milioni di euro per la cessione del club arrivata da un fondo d’investimento di Dubai, senza però contestualmente programmare un’organizzazione sportiva efficace, dopo le dimissioni del tecnico Rino Gattuso, artefice della promozione in serie B, che ha sbattuto la porta proprio per le divergenze con la proprietà.

Il fondo arabo avrebbe anche riportato subito in panchina l’allenatore. Le accuse di Abodi sono condivise anche dal presidente dell’Aic, Damiano Tommasi, secondo il quale servirebbe “una sorta di esproprio forzato delle società di calcio quando la situazione è ingovernabile , ma essendo un’iniziativa privata siamo in balia delle decisioni che non arrivano e non si sa se arriveranno”.

“Il rinvio della prima partita è un fatto di straordinaria portata che dice dei danni prodotti dalla crisi del Pisa e delle responsabilità”, dice il sindaco di Pisa, Marco Filippeschi, che accusa esplicitamente la proprietà del club che fa capo all’imprenditore romano, Fabio Petroni: “La dimensione nazionale della crisi di una società che porta il nome di Pisa, risaputa e monitorata da settimane non può pregiudicare il risultato sportivo e non si deve scaricare ancora sulla città. Faccio appello al senso di responsabilità e chiedo che siano evitate da chiunque nuove sceneggiate. L’offerta di Dubai resta valida e va colta”. Infine, i tifosi. Oggi oltre 500 ultrà hanno manifestato all’aeroporto, dove si trovano i pullman di Terravision, azienda di Petroni. Una protesta civile e pacifica per cercare di “liberare la città diventata ostaggio di queste persone”.

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