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Fiorentina: Sanchez stende il Chievo (1-0). Poi s’infortuna. Traversa di Ilicic. Pagelle

Sanchez esulta dopo il gol decisivo
Sanchez esulta con Astori dopo il gol decisivo

FIRENZE – Uffa, che sofferenza! La schiacciata vincente di testa di Carlos Sanchez, nel primo tempo, offre alla Fiorentina la prima vittoria del campionato. Una vittoria assai più dura del previsto, contro un Chievo modesto ma coriaceo, puntuto e molto sbrigativo, per usare un eufemismo. Ci sarebbe voluto un arbitro più determinato e meno inesperto per salvaguardare i viola da calcioni e entrate da dietro che avrebbero meritato molti più cartellini gialli (e magari anche qualche rosso…) di quanti il signor Fabbri di Ravenna ha avuto il coraggio di alzare. Detto questo, Fiorentina ancora da lavori in corso. Molto bene Sanchez, l’abbiamo detto, sia per il gol che per gli interventi risolutivi in aiuto alla difesa: ma si è infortunato in avvio di ripresa. Al suo posto un Bernardeschi svagato e forse contrariato con Sousa per non averlo mandato in campo subito. Inconcludente e timoroso Milic, appena arrivato dall’Haiduk Spalato. Non punta l’uomo, non prende l’iniziativa, cerca solo l’appoggio. Da rivedere. Bene Borja Valero. E bene anche Alonso, messo al centro della difesa al posto dello squalificato Gonzalo. Opaco Kalinic che prende a stento il 6. Peggio di lui Ilicic, prevedibile e un po’ pasticcione. Bravo, invece, il giovane Lezzerini, entrato al posto di Tatarusanu che ha dovuto abbandonare il campo nel finale di primo tempo. Allora bene i tre punti, ma Sousa dovrà sfruttare la sosta per rimodellare la squadra. La trasferta sul campo di un Genoa improvvisamente caspolista, alla ripersa del campionato, dovrà essere affrontata con ben altro piglio.

La bella coreografia della Curva Fiesole per i 90 anni della Fiorentina
La bella coreografia della Curva Fiesole per i 90 anni della Fiorentina

TERREMOTO – Il minuto di raccoglimento per le vittime del terremoto sostituisce, nel breve ma intenso volgere di quei sessanta secondi, la festa programmata per i 90 anni della Fiorentina. E giustamente rinviata. Ma la curva Fiesole dedica comunque una splendida scenografia alla ricorrenza: in mezzo campeggia il giglio di Firenze, rosso in campo bianco. Ai lati le date: 1926-2016. In tribuna d’onore, insieme a Passarella, Bertoni, Dunga e Antognoni, due campioni olimpici: il doppio oro del tiro, Niccolò Campriani, e l’argento del nuoto, Rachele Bruni. La formazione? Due novità: Milic esterno sinistro e Carlos Sanchez, che aveva già debuttato a Torino. Per la difesa, Paulo Sousa non ha voluto avventure: al posto di Gonzalo Rodriguez, squalificato, ha arretrato Alonso, in linea con Tomovic e Astori. Il Chievo, vincitore contro l’Inter, schiera le due punte, Inglese e Meggiorini, con l’eclettico Birsa alle loro spalle. Improvvisamente un cambio fra i viola: Vecino (7’) lamenta un dolore muscolare. Lascia il campo. Al suo posto Badelj. Il Chievo si chiude a riccio, o meglio a testuggine. E picchia. Borja ne fa le spese davanti all’arbitro, che fa finta di niente. Cesar (ammonito) ed Hetamaj sono i più attivi nel distribuire spinte e calcioni. La manovra viola è comunque macchinosa: primo tiro vero di Kalinic (19’) però a lato. Ilicic è inconcludente e il giovane Milic, 22 anni, appena arrivato dall’Hajduk Spalato, appare spaesato, timoroso, avulso dal gioco. E Kalinic, laggiù in mezzo agli arcigni difensori veneti è troppo isolato. Quando riesce ad andar via (26’) Dainelli lo butta giù con un colpo d’anca. Fuori area, vero, ma almeno la punizione la vuoi dare?

Il Ponte Vecchio illuminato di viola
Il Ponte Vecchio illuminato di viola

SANCHEZ – Improvvisamente il gol. E’ il 28’. Angolo per i viola. Batte Ilicic che mette il pallone proprio al limite dell’area piccola, dove il capelluto Carlos Sanchez ci arriva con la fronte. Schiaccia e segna. E’ incredulo quando i compagni lo abbracciano. E si commuove quando lo stadio grida il suo nome. E’ colombiano come Cuadrado, che gliel’aveva detto: se giocherai con impegno, onorando la maglia che indossi, Firenze ti amerà subito. E lui, Carlos, proveniente da un’esperienza poco brillante con l’Aston Villa, si gode la prima, bella soddisfazione. Molto meno soddisfacente è invece l’arbitro Fabbri: tollera gomitate e scorrettezze a catena dei ragazzi del rustico Rolando Maran. La Fiorentina si attrezza per gestire il vantaggio, sperando che il Chievo cambi schema e si sbilanci. Cosa che, invece, non succede.

LEZZERINI – Secondo cambio nelle file viola. S’infortuna Tatarusanu, che già era rimasto a terra in precedenza. Il portiere devìa sopra la traversa un pallone insidioso ma ricade pesantemente nella sua rete. Lo soccorrono. Prova a rialzarsi. Non ce la fa. Esce in barella. Lo ricoverano in ospedale per accertamenti. Si parla di trauma cranico. Entra Lezzerini. Che a due minuti dal riposo appare incerto su un’uscita. Fortuna che il “vecchio” Dainelli non ci arriva. Ripartenza viola (44’) con Ilicic che arriva al limite e lascia partire un bel tiro: un paio di metri sopra la traversa. Finisce il primo tempo? No, l’arbitro Fabbri la prende larga: 4 minuti di recupero. Perché? L’infortunio a Tata avrà fatto perdere si e no un minuto e mezzo. Tant’è. Sanchez indovina una gran botta (46’) che potrebbe entrare. Invece viene deviata. Rovesciamento di fronte: Lezzerini interviene di testa fuori area, anticipando Inglese. Che lo stende con l’ennesimo colpo d’anca. Ammonito? Macchè. Mi chiedo: come mai questo arbitro Fabbri è così tollerante? La Fiorentina ha giocatori che devono essere protetti contro scorrettezze così macroscopiche. I principianti incerti non vanno bene.

BORJA VALERO – Che dire del primo tempo dei viola? Decente. Ma servono più rapidità e, soprattutto, maggiore incisività. In avvio di ripresa il Chievo parte a testa bassa. Sanchez conquista i tifosi viola con un paio di recuperi provvidenziali al limite dell’area viola, dando una mano risolutiva a una difesa in affanno per la mancanza di Gonzalo. All’8’ Lezzerini compie una paratona di piede su conclusione di Meggiorini. Poco dopo Kalinic viene murato su tiro in area. Riprende Ilicic che tira fuori. Ahi: al 12’ rimane a sedere in terra Sanchez, fino a quel momento il migliore dei viola. Risentimento muscolare anche per lui. Deve uscire. Entra Bernardeschi. Cambi finiti per Sousa. Il Chievo preme. Lezzerini si oppone benissimo a due tiri insidiosissimi dei veneti. La Fiorentina soffre. Borja lotta. E la Curva Fiesole lo omaggia: c’è solo Borja Valero. Fra le righe un messaggio alla società: lo spagnolo non parte, lasciate pure che Spalletti sbavi.

TRAVERSA – I viola cercano di ripartire, quelli del Chievo lo stendono e fanno addirittura gli arroganti con l’arbitro che finalmente fischia qualche punizione. Fabbri: ma chi sei per farti trattare così? In ogni caso la tua partita risulta assai insufficiente. La Fiorentina si aggrappa all’esperienza di Badelj e Borja. Che al 34’ libera benissimo Ilicic sulla destra, il quale salta l’uomo entra in area molto spostato sulla destra, fa uscire il portiere e cerca di batterlo con una rasoiata. Traversa. Maran fa i suoi cambi. Toglie anche Meggiorini: al suo posto Rigoni, che gioca con una maglia senza numero. Si arriva al 41’: Tello serve Kalinic in area, circondato e atterrato. Dainelli usa il mestiere per cavarsela senza danni. Recupero: altri 4 minuti. Sousa grida ai suoi di tenere la palla. Borja diventa maestro concertatore e direttore d’orchestra. Però il finale è sofferenza allo stato puro. Un angolo dietro l’altro per il Chievo. Borja diventa ancora protagonista. Gran palla per Bernardeschi, che si perde in uno sterile dribbling in area del Chievo. Ma finisce qui. Con tre punti sofferti, ma preziosi. Tanto per cominciare a correre.

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Bennucci

Sandro Bennucci

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