Fiorentina: la festa dei 90 anni nella notte del Franchi. Con i campioni: Antognoni, Albertosi, De Sisti e tutti i più grandi
FIRENZE – Festa, dopo la partita con il Chievo, per i 90 anni della Fiorentina. Festa in tono minore per rispetto alla gente colpita dal terremoto, alla quale, intanto, va l’incasso della partita di stasera: 443 mila 418 euro. Ma sempre una festa che tocca. Perché sapete, mi sono emozionato anch’io: quelli in campo, anche con i capelli bianchi e con il bastone, li ho conosciuti praticamente tutti in 50 anni di professione. Impossibile passare in rassegna le sensazioni e i ricordi. Ma li ho voluti citare tutti, uno per uno. Anche coloro che non ci sono più e sono stati rappresentati da mogli, figli e parenti vari. Prima sfilano i viola club, accompagnati dal passo cadenzato dei figuranti del Calcio in costume. Lorenzo Baglioni inonda lo stadio con la sua canzone dedicata alla Fiorentina. Quindi il clou della serata: Andrea Della Valle, il patron, accoglie sul tappeto viola i grandi che hanno fatto la storia della Fiorentina. Nomi amati che provocano entusiasmo e qualche lacrima.
Ed ecco la super parata di campioni. In ordine alfabetico per non fare torto a nessuno: Enrico Albertosi; Francesco Ciccio Baiano; Fulvio Bernardini, allenatore del primo scudetto, premiata la figlia Mariolina; Mario Bertini; Daniel Bertoni; Stefano Borgonovo, rappresentato dalla moglie Chantal; Giuseppe Pino Brizi; Domenico Mimmo Caso; Sergio Castelletti, rappresentato dal figlio Stefano; Alberto Cavasin, allenatore che vinse la C2; Sergio Cervato, rappresentato dal figlio Gabriele; Beppe Chiappella, rappresentato dalla figlia Cinzia; Luciano Chiarugi, Cavallo Pazzo; Enrico Chiesa, già bomber, ora babbo di Federico; Leonardo Costagliola; Lajos Czeizler, rappresentato da diplomatici ungheresi; Dario Dainelli; Giancarlo Picchio De Sisti; Claudio Desolati; Alberto Di Chiara; Salvatore Ciccio Esposito; Ugo Ferrante, rappresentato dalla moglie Gianna; Sebastian Frey; Giancarlo Galdiolo, rappresentato dal figlio Alessandro; Giovanni Galli; Luigi Griffanti, rappresentato dal figlio Vieri; Martin Jorgensen; Julinho, rappresentato dal nipote Carlos Alberto Botelho; Ardico Magnini; Mario Maraschi, che festeggia anche il compleanno; Daniele Massaro; Mario Mazzoni, allenatore della Coppa Italia del ’75; Romeo Menti (Grande Torino e Coppa Italia in viola negli anni ’40) rappresentato dal figlio Niccolò; Claudio Merlo; Emiliano Mondonico; Paolo Monelli; Miguel Angel Montuori, rappresentato dalla figlia; Andrea Birillo Orlandini; Alberto Orlando; Alberto Orzan; Eraldo Pecci; Ennio Pellegrini; Bruno Pesaola, allenatore del secondo scudetto, rappresentato dal figlio Diego; Carlo Piccardi, rappresentato dal figlio Marco; Mario Pizziolo, rappresentato da Lorenzo Zampini; Maurilio Prini, rappresentato dal figlio Daniele; Tomas Repka, rappresentato da Lubos Kubik; Cristian Riganò; Francesco Rizzo; Alessio Robbiati detto Spadino; Enzo Robotti; Armando Segato, rappresentato dal figlio Alessandro; Ezio Sella; Socrates, rappresentato dai fratelli; Franco Superchi; Alessio Tendi; Luca Toni; Ferruccio Valcareggi, rappresentato dal figlio Furio; Beppe Virgili detto Pecos Bill, rappresentato dal figlio Aurelio; Cesare Prandelli; Roberto Baggio (in video) ; Gabriel Omar Batistuta (in video); Manuel Rui Costa (in video); Francesco Toldo; Gonzalo Rodriguez (l’unico ancora in maglia viola); Daniel Passarella; Thomas Ujfalusi; Carlos Dunga; Kurt Hamrin, detto Uccellino; Adrian Mutu. Infine lui, Giancarlo Antognoni, il ragazzo che giocava guardando le stelle, l’unico 10 e capitano per sempre.
Assenti? Sì, e anche molto importanti. Ne cito due: Giuliano Sarti, il portiere del primo scudetto e uno dei più grandi numeri uno di tutti i tempi, e Tavares Da Silveira, ossia Amarildo, uno degli artefici del secondo scudetto e campione del mondo con il Brasile, nel 1962, come vice Pelè. Mancavano loro e mancavano tanti altri. Magari, più avanti, li chiameranno. Oppure spiegheranno perché non li hanno premiati.
Eppoi la Fiorentina di oggi, guidata da Paulo Sousa e Pantaleo Corvino. Tutta la rosa, al completo, per applaudire i viola del passato. Quindi le note dell’inno della Fiorentina, cantato da Narciso Parigi.