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Terremoto: morto Filippo Sanna, 23 anni, dopo una settimana d’agonia. Salva la sua famiglia

Amatrice13PESCARA – Non ce l’ha fatta, Filippo Sanna, 23 anni, il ragazzo estratto dalle macerie della sua casa di Amatrice e che da una settimana stava lottando all’ospedale di Pescara. Viveva in quella casa con babbo, mamma, fratello e sorella. Tutti salvi. Tranne lui. Era stato trasferito d’urgenza dall’elisoccorso la mattina stessa del 24 agosto. Tutto purtroppo inutile, con il decesso sopraggiunto oggi, 31 agosto, alle 12.40 nel reparto di Rianimazione dove Filippo era ricoverato in coma.

Un leggero miglioramento. qualche giorno fa, aveva fatto sperare nel miracolo. Poi ieri sera l’aggravamento del quadro clinico. A togliere la vita ad un ragazzo pieno di energie è stata la maledetta scossa delle 3.36 di una settimana fa. Una scossa che aveva sbriciolato la casa, risparmiando i genitori, il fratello e la sorella di 16 anni. La madre, Stefania Ciriello, medico di famiglia, era uscita dalle macerie della casa di Amatrice praticamente illesa con l’altro figlio, Riccardo. Il papà di Filippo, Mario Sanna, agente di commercio, era stato anche lui trasferito all’ospedale di Pescara e dimesso dopo le cure in pronto soccorso con una prognosi di quindici giorni. Irene, 16 anni, la sorella, anche lei trasportata allo ”Spirito Santo” di Pescara, era stata ricoverata nel reparto di Chirurgia Pediatrica e dimessa pochi giorni fa. Per Filippo, invece, le condizioni sono apparse subito molto gravi. Dopo essere stato estratto vivo dalle macerie a diverse ore dal sisma, tanto che inizialmente figurava nell’elenco dei dispersi. Era apparso in condizioni critiche, a causa della sindrome da schiacciamento e
delle conseguenti lesioni interne subite, e per questo trasferito nell”attrezzato reparto del nosocomio pescarese.

In questa settimana di dolore e speranza, genitori, parenti ed amici sono stati al suo fianco minuto dopo minuto. La famiglia Sanna aveva affittato un appartamento in città che il personale medico dell’ospedale aveva trovato in poche ore. Un via vai continuo nell’arco delle 24 ore di sette lunghi giorni, prima della tragica notizia che ha aggravato ancora il bilancio del terremoto, proprio a poche ore dai funerali delle vittime di Amatrice, che erano stati celebrati ieri pomeriggio proprio nella cittadina dell”Alto Lazio dal vescovo di Rieti Domenico
Pompili.

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