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Opera di Firenze: emozioni e applausi per la Terza di Mahler diretta da Zubin Mehta

Zubin Mehta
Il Maestro Zubin Mehta

FIRENZE – Il pubblico dell’ultimo dei tre concerti che hanno suggellato la stagione estiva del Maggio Musicale Fiorentino, sabato 10 settembre all’Opera di Firenze, si ricorderà probabilmente a lungo di questa esecuzione della ricchissima e complessa Sinfonia n. 3 in re minore di Gustav Mahler che Zubin Mehta ha diretto a memoria, con una concentrazione e un coinvolgimento profondi ed evidenti.

Uno spettacolo così in altri tempi avrebbe avuto almeno quattro repliche; invece stasera è stata l’unica, a distanza di 15 mesi, della “prima” che, con lo stesso cast, si è sentita al 78° festival. Colpisce la crescita degli interpreti, tanto dei bambini del Coro di voci bianche del Maggio Musicale Fiorentino, che debuttò proprio con questo programma, quanto del mezzosoprano Okka von der Damerau, solista anche l’anno scorso. Il suono del coro si è arrotondato, è maturato; si sente il grande lavoro compiuto dal Maestro Lorenzo Fratini sui piccoli cantori. La tedesca Okka von der Damerau ha una voce morbida, calda e piena, ma quest’anno è entrata nella parte ancor più in profondità dell’anno scorso, aggiungendo un tocco di misticismo allo struggente «O Mensch! Gib Acht!» del quarto tempo. Applauditissimi anche la “cornetta del postiglione” che risuona a lungo fuori campo nel terzo tempo, tutta l’orchestra e il coro femminile, ma il trionfo più eclatante è stato, naturalmente, per Zubin Mehta, richiamato in scena molte volte dagli applausi interminabili del pubblico, quasi restio a congedarsi per un bel pezzo da chi, ultimamente, gli ha regalato tante emozioni. Ci mancherà in quest’inverno, Maestro: speriamo in qualche fuori programma…

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