
Scuola: lapidario giudizio della Uil, il caos è colpa del governo

ROMA – La scuola non è allo sbando, le risorse interne alla scuola dell’autonomia, insegnanti e personale tutto ne garantiranno anche quest’anno il funzionamento, superando le contraddizioni e il peso condizionante delle riforme sbagliate in atto. Quello che invece è allo sbando, è il sistema messo in piedi dal ministero che non riesce a gestire il personale nella fase applicativa, dopo le scelte della legge del governo sulla scuola. E’ quanto emerso durante la conferenza nazionale dei segretari regionali della Uil Scuola riuniti a Roma per fare il punto sulle iniziative da assumere per rispondere all’attuale situazione nella quale si trovano tanti insegnanti a causa del caos concorsi, caos nomine, uffici territoriali in balia di norme inapplicabili.
“Abbiamo avuto i dati sull’algoritmo – mette in evidenza Pino Turi, segretario generale della Uil Scuola – ne verificheremo la correttezza. Gli effetti sono sicuramente quelli di un programma sbagliato. La riprova è data dal numero delle conciliazioni: 3 mila quelle concluse, 2 mila quelle non accolte. Intere categorie che hanno chiesto il trasferimento – ribadisce – ad esempio tutti i docenti della scuola secondaria di secondo grado, i neo assunti, i vincitori di concorso, non sono stati ammessi alla procedura. Questo – sottolinea Turi – non perché fosse tutto a posto, ma perché i posti per conciliare erano pochi ed insufficienti per tutti”.