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Firenze, Palazzo Pitti: festa di addio al celibato. Ma Eike Schmidt precisa: «Solo una cena aziendale»

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L’allestimento della cena a Palazzo Pitti

FIRENZE – Dopo le polemiche suscitate dalla diffusione della notizia della concessione del cortile dell’Ammannati, a Palazzo Pitti, per una festa di addio al celibato venerdì 23 settembre, è arrivata oggi la smentita firmata dal direttore degli Uffizi, Eike Schmidt, che riportiamo integralmente.

Dichiarazione del Direttore degli Uffizi, Eike Schmidt, in risposta alle notizie di una presunta festa di addio al celibato a Palazzo Pitti:
«Anche sulla base delle testimonianze riportate miei colleghi preposti al controllo dell’evento svoltosi ieri sera nel Cortile dell’Ammannati di Palazzo Pitti, vorrei calmare gli animi e smontare le inutili polemiche che si sono sollevate in questi ultimi due giorni. Innanzitutto, i fiorentini non devono dubitare della cura e della severità con cui pochi ma efficientissimi funzionari si occupano delle concessioni dei nostri begli spazi monumentali, e anche del fatto che per ognuno di questi eventi vi sono controlli di sicurezza in ogni fase della preparazione. Naturalmente vi è un dibattito sull’opportunità o meno di ammettere questo tipo di feste nei musei, come considerazione generale, d’altra parte se venissero a mancare gli introiti da esse garantiti, dovremmo alzare i prezzi dei biglietti, o rinunciare a restauri, o diminuire gli spazi aperti al pubblico. Ma veniamo – si legge ancora nella lettera di Eike Schmidt – a quanto si è detto e scritto circa l’evento di ieri: si è trattato veramente di una cena aziendale, come dichiarato sin dall’inizio da coloro che hanno chiesto lo spazio, ovvero la ditta Palazzi & Gas Srl di Roma, e non di un addio al celibato, come riportato dai giornali (nessuna delle goliardate che vengono di solito in mente quando ci si riferisce a quel tipo di festa, né balli o altro). C’è stato anche un augurio con battimani al presidente della compagnia che ha pagato il canone, per il suo matrimonio oggi, tutto qui, e del resto il personale delle Gallerie aveva come sempre disposizione di interrompere e far evacuare gli spazi in caso la serata non corrispondesse ai termini previsti negli accordi. L’allestimento nel cortile è stato seguito passo passo dai tecnici e dagli architetti delle Gallerie degli Uffizi e da quelli dell’istituzione “gemella”, la Soprintendenza ai Monumenti, coinvolta paritariamente in ogni fase. Per le richieste di cambiamenti all’ultimo minuto, abbiamo applicato una maggiorazione del canone originariamente previsto, e rinforzato i controlli sui materiali portati e sulla struttura montata nel cortile – “bella” o “brutta” a seconda dei gusti, su quello si può dibattere: i palloni comparsi solo l’ultimo giorno sono serviti a sospendere da terra un mimo, che non aveva nulla di volgare o di eccessivo, con sottofondo di musica classica. Sorprende lo sdegno per un evento che è stato assolutamente in linea con quelli che si sono svolti questo stesso anno anche negli altri musei fiorentini e statali, come del resto è avvenuto nell’arco degli ultimi decenni. La cena di ieri nel cortile dell’Ammannati, avvenuta dopo la chiusura al pubblico aiuta fortemente il museo: il canone prepagato (70.500 euro, più altri 13.000 euro circa per il personale e le varie occorrenze) sarà utilissimo per restauri e ammodernamenti».

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