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Referendum: si vota il 4 dicembre, la decisione del Consiglio dei ministri

scheda

ROMA – Si è concluso il Consiglio dei ministri che ha stabilito domenica 4 dicembre la data in cui celebrare il referendum costituzionale. Si voterà dalle 7 alle 23. Matteo Renzi aprirà la campagna per il Sì al Referendum il prossimo 29 settembre a Firenze. Il capoluogo toscano rappresenta la prima di numerose tappe in vista del voto del 4 dicembre. Il presidente del Consiglio, dopo il Cdm scrive nella E News: “La partita è qui ed ora”. Insorgono le opposizioni.

Renzi: La partita è qui ed ora – “Questa Italia deve cambiare, non può rimanere ostaggio dei soliti noti, della solita palude che ha bloccato la crescita dell’ultimo ventennio”. Ecco perché il referendum “è fondamentale”, afferma Matteo Renzi nella E news. “Vogliamo superare il bicameralismo paritario sì o no? Vogliamo ridurre il numero dei parlamentari si o no? Vogliamo contenere i costi delle istituzioni si o no? Vogliamo cancellare il CNEL si o no? Vogliamo cambiare i rapporti Stato Regioni che tanti conflitti di competenza hanno causato in questi 15 anni si o no?”, afferma il premier. “Vogliamo avere un Paese più stabile e più semplice o vogliamo tornare alle bicamerali D’Alema-Berlusconi o consegnarci a una strana forma di democrazia diretta in cui una srl di Milano controlla la democrazia interna di uno dei più grandi partiti del Paese e si lega ai propri amministratori da contratti privati con tanto di penali da pagare? La partita è tutta qui. Qui e ora. Chi vuole cambiare, ci dia una mano. Come fare è spiegato su www.bastaunsi.it “.

Da Lega a M5s, le opposizioni insorgono– “Il 4 dicembre #iovotono per licenziare Renzi!”, scrive su facebook il leader della Lega Matteo Salvini. Invece Massimo D’Alema, a Ercolano per inaugurare il comitato per il no, commenta: ”Se perde credo che Renzi non se ne andrà. Forse se prende una sveglia sarà un po’ meno arrogante”. ”Questa riforma – aggiunge – toglie alle Regioni poteri e autonomia e istituisce il principio della supremazia dello Stato’. ‘In cambio, ha spiegato, offre come contentino al ceto politico regionale il fatto che un certo numero di consiglieri regionali potrà fregiarsi del titolo di senatori e avere l’immunità parlamentare”. M5S attacca: “E’ grave che Renzi abbia scelto la data senza consultarsi con le opposizioni. Ed è altrettanto grave e vergognoso che abbia negato ai cittadini la possibilità di esprimersi su un tema così delicato e importante, facendo un’indegna melina”.

E’ intervenuta anche la Cei, con un appello: “Il Paese – ha ricordato il card. Bagnasco – è atteso per un importante appuntamento, il Referendum sulla Costituzione. Come sempre, quando i cittadini sono chiamati ad esprimersi esercitando la propria sovranità, il nostro invito è di informarsi personalmente, al fine di avere chiari tutti gli elementi di giudizio circa la posta in gioco e le sue durature conseguenze”.


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Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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