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Referendum: parte da Firenze anche la campagna per il No di Sinistra italiana

Firenze, 1 ott. (askanews) - Un applauso in ricordo del presidente emerito Carlo Azeglio Ciampi, scomparso poche settimane fa. Fischi, invece, all'indirizzo di Giorgio Napolitano, che anche oggi ha ribadito, pur tra alcune critiche, il suo endorsement alla riforma costituzionale. Un appoggio

FIRENZE – Anche il fronte del No ha cominciato al sua campagna a Firenze con la manifestazione “Stavolta no”, davanti a una platea di poco più di un migliaio di persone, tante quante, più o meno (1.200) erano presenti venerdì all’Obihall per l’intervento del premier Matteo Renzi, che aveva inaugurato a Firenze la campagna del si, prima di sfidare a duello televisivo, con scarso successo, il leader del Comitato del No Gustavo Zagrebelsky.

Sul palco si alternano vari interventi, e il tutto si apre con un applauso in ricordo del presidente emerito Carlo Azeglio Ciampi, scomparso poche settimane fa. Fischi, invece, all’indirizzo di Giorgio Napolitano, che anche oggi ha ribadito, pur tra alcune critiche, il suo endorsement alla riforma costituzionale, mostrando così con quale imparzialità aveva ricoperto il ruolo di arbitro nelle vesti di Capo dello Stato per otto lunghi anni. Un appoggio “incomprensibile” per Nicola Fratoianni, un “protagonismo inusuale” per Nichi Vendola – che è passato a portare un saluto ai compagni – e per la piazza di Sinistra italiana che ha dato vita alla manifestazione per il “No” al referendum costituzionale del 4 dicembre. Location non scelta a caso: piazza Sant’Ognissanti a Firenze.

“Ma noi a Firenze sappiamo bene chi è il premier Renzi, chi è stato da sindaco – attacca Tomaso Montanari, storico dell’arte e consigliere comunale di Si -. E mantiene il difetto di non dire mai le cose per quelle che sono veramente”. “Firenze non è Matteo Renzi”, rilancia il deputato di Si Nicola Fratoianni. La riforma è un’operazione di semplificazione del processo legislativo? Per Sinistra italiana non è affatto così ed è proprio Montanari a srotolare dal palco una bobina lunga quasi due metri: tanto, con la riforma Renzi-Boschi, diventa lungo oltre che “arzigogolato e incomprensibile” il “nuovo” articolo 70 della Costituzione dalle attuali tre righe.

Per la costituzionalista Lorenza Carlassare, una delle prime a firmare il manifesto dei costituzionalisti contro la riforma, si modifica di fatto anche la prima parte della Carta perché i cittadini non possono più eleggere i senatori, per Nichi Vendola si tratta prima di tutto di una “schifezza. Viva la Costituzione scritta con il sangue dei partigiani e non con la saliva dei cortigiani” rilancia Montanari, mentre l’europarlamentare Sergio Cofferati chiama alla testimonianza i militanti: “Dobbiamo fermare il tentativo di peggiorare la Costituzione, noi non abbiamo paura del cambiamento, la demagogia non ci interessa, non facciamoci intimorire, affrontiamo i prossimi due mesi con la voglia di parlare con tutti”.

Infine l’appello di Pippo Civati di Possibile che guarda già oltre il 4 dicembre: “Da questa piazza voglio fare un appello accorato, sincero e non malizioso. Scelgo per tutti Pierluigi (Bersani, ndr), vieni con noi, ti stiamo aspettando”.

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