Cantone: la corruzione vale oltre 60 miliardi, è trasversale e interessa disparati settori
ROMA – «La corruzione in Italia ha un peso maggiore di quanto si possa pensare. Si parla spesso di 60 miliardi di euro, ma è una stima che non tiene conto e in debita considerazione molti altri aspetti e costi indiretti. Parlo ad esempio della fuga di cervelli nella ricerca, o del deficit di concorrenza che si crea quando due imprese operano con regole diverse».
E’ quanto ha dichiarato Raffaele Cantone, Presidente dell’Autorità Nazionale Anticorruzione (Anac), a margine del congresso del sindacato di Polizia Siap. Secondo le ultime stime del Fondo Monetario Internazionale, la corruzione a livello globale costa il 2% del PIL mondiale, pari a 2 mila miliardi di dollari. In questo scenario, la situazione italiana è ancora fortemente caratterizzata dalla presenza attiva della criminalità organizzata: “Oggi la corruzione è trasversale e interessa i più disparati settori – ha detto ancora Cantone -. Le organizzazioni criminali interferiscono nello sviluppo economico del Paese, molte imprese hanno paura a investire, in quanto si devono scontrare con altre che hanno dalla loro parte ‘aiuti’ che le rendono più efficienti e concorrenziali. Negli ultimi anni abbiamo messo in campo stringenti strumenti repressivi che hanno assestato un duro colpo alle mafie e alla criminalità, ma malgrado queste azioni di contrasto la battaglia non è ancora vinta. A Napoli ad esempio, la mia città, la Camorra è stata praticamente azzerata – ha proseguito Cantone – ma ancora non si è trovata una soluzione definitiva: non basta arrestare i criminali, ma serve una cultura della legalità per evitare che i giovani diventino dei nuovi boss. Una cosa non semplice, se si pensa che in certi quartieri abbiamo una disoccupazione al 90% e un numero di pregiudicati che supera l’80%. Dobbiamo fare molto di più dal punto di vista della prevenzione. E’ questa la vera sfida”, ha concluso il Presidente Anac.