Banca Etruria: la Bce non promuove (per ora) la vendita a Ubi di tre Good Bank. Problemi di adeguatezza degli accantonamenti
ROMA – Si complica la vicenda della cessione delle 4 banche good banks, propugnata dal Governo per risolvere il problema del disastro di Banca Etruria, Banca Marche, Carichieti e Carife. Dopo che il Tesoro, la scorsa settimana, ha ottenuto da Bruxelles una nuova proroga per la cessione , da Francoforte è infatti arrivato uno stop che rischia di compromettere tutta l’operazione. Per il governo l’operazione-Ubi, unica pretendente rimasta in campo, «non può assolutamente fallire».
Così come adesso sull’operazione proposta da Ubi incombe il «no» della Bce sugli Rwa che rischia di mandare a monte l’acquisto, con conseguenze imprevedibili per l’intero sistema bancario. Rwa sta per Risk weighted asset e in sostanza si tratta di «attività ponderate per il rischio», di modelli statistici sulla base dei quali le banche devono accantonare capitale per ogni prestito effettuato in funzione della rischio associato a quel tipo di prestito. Una delle condizioni poste da Ubi Banca per l’acquisto di Banca Marche, Etruria e CariChieti è quella di poter utilizzare per gli Rwa delle tre banche i propri modelli, ma la proposta non è gradita agli esperti della Bce, ai quali spetta l’ultima parola per giudicare se l’accantonamento risulta adeguato.
Sull’operazione incombe anche l’impegno preso con Bruxelles di vendere entro il 30 settembre. Termine trascorso senza comunicazioni ufficiali di proroga ma con generiche rassicurazioni che niente sarebbe accaduto se si fosse andati più in là. A questo punto giova ricordare che lo scorso 30 luglio vennero dichiarate non ricevibili le offerte di due fondi Usa, Apollo e Lone Star, per l’acquisto di tutte e quattro.