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Migranti: 11.000 sbarchi nelle coste del Sud negli ultimi due giorni, ormai è invasione

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SICILIA – Si moltiplicano gli arrivi dalle coste del Nordafrica sulle coste italiane, mettendo a dura prova i centri di accoglienza in Sicilia e nelle altre regioni del Sud Italia, sovraccarichi e ormai all’emergenza. Sono quasi 11.000 i migranti tratti in salvo negli ultimi due giorni – 4655 nelle ultime 24 ore che si aggiungono ai 6000 del giorno precedente – nel corso di 72 distinte operazioni coordinate dalla Centrale operativa della Guardia costiera. E sulla nave “Dattilo” della Guardia Costiera, giunta a Catania, con oltre mille migranti a bordo, sono venuti alla luce tre neonati. «Tutti sono in buone condizioni di salute», comunica la Guardia Costiera in una nota.

I soccorritori hanno anche recuperato ventotto cadaveri nel corso di 33 operazioni. A Reggio Calabria è invece sbarcata la nave “Dignity” di Medici senza frontiere con il cadavere di una 25enne al quinto mese di gravidanza, deceduta per arresto cardiaco. La nave portava a bordo 417 migranti, tra cui 267 uomini, 58 donne e 92 minori, 84 dei quali non accompagnati. Secondo quanto riferito dal personale della nave e dai sanitari di Medici senza Frontiere, sono stati segnalati 250 casi di scabbia, una trentina di feriti, per contusioni e traumi vari, 20 con ustioni di I e II grado per contatto da idrocarburi.

Come se non bastasse altre cattive notizie ci vengono dall’Algeria, un paese che finora non aveva contribuito ad alimentare il flusso di arrivi verso l’Italia. È ripreso anche da là il fenomeno dell’emigrazione illegale a bordo di barche di fortuna verso l’Europa e in particolare verso le coste italiane. Secondo quanto si legge in un comunicato del ministero della Difesa di Algeri, i tentativi di partenze illegali a bordo delle cosiddette «barche della morte» sono stati più di 500 solo nel mese di settembre. La guardia costiera algerina è riuscita a fermarne molti, bloccando 108 persone in particolare nelle province di Orano, Ayn Tamushent e Mustaghanam. Ma continueranno i tentativi e continueranno gli sbarchi a raffica. Con il blocco delle frontiere attuato dagli altri stati intorno a noi dobbiamo tenerceli tutti, disperdendo enormi risorse economiche che potrebbero essere destinate invece ad alleviare i bisogni urgenti della nostra popolazione. Fina a quando il popolo italiano avrà la capacità di sopportare questo ingresso indiscriminato di persone che non hanno diritto (per l’85%) alla qualifica di profugo o rifugiato e che dovrebbero, secondo le regole, essere rispediti al mittente, cosa spesso impossibile? Credo che il governo farebbe bene a riflettere bene su questo grave problema, invece di narcotizzare le menti degli italiani colla questione del referendum, che interessa solo a pochi membri della casta, oltre al premier Renzi.


Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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