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Firenze: «Inferno» per duemila invitati. Tutti in coda sotto la pioggia per entrare al Teatro dell’Opera

L'anteprima di Inferno, al Teatro dell'Opera di Firenze (Foto Palinko)
L’anteprima di Inferno, al Teatro dell’Opera di Firenze (Foto Palinko)

FIRENZE – Contento Dan Brown? Macchè: si sarà divertito di più Dante Alighieri, il divino maestro, nel vedere oltre duemila fiorentini in coda per più di un’ora, sotto la pioggia e sottoposti all’umidità di Porta a Pratio, in attesa di entrare al Teatro dell’Opera. Dalla mitica Leopolda in giù. Un inferno prima di vedere «Inferno». Misure di sicurezza eccezionali, ma probabilmente un po’ lente. Passare al metal detector duemila persone non è impresa da poco. Forse dovevano esserci più metal detector? Fatto sta che tutti, ma proprio tutti, gli invitati (politici, direttori di giornali, industriali, famosi professionisti) hanno dovuto armarsi di grande pazienza e aspettare di essere controllati. Lamenti? Ovvio. E non mancheranno le … lamentele. Tanti i volti noti. Passano l’attore Francesco Favino, l’allenatore Cesare Prandelli, il patron della Fiorentina, Andrea Della Valle.

POLEMICA – Il rischio? Che alla fine ci rimetta Firenze, ossia l’immagine della città. Che potrebbe essere considerata piccola e non adatta a ospitare eventi di levatura mondiale. Un notissimo critico cinematografico, non fiorentino, ha dato il via alla rumba di proteste: «A Roma, a Venezia, a Cannes tutto fila liscio. Perché qui, nella città del presidente del consiglio, tutto dev’essere tanto complicato?». Poi l’ovazione per il divo Tom Hanks e per il regista Ron Howard. Ammiratissima la solare Felicity Jones. Quindi i saluti di Mattero Renzi (conditi con la solita serie di battute, come quella su Franceschini, ferrarese come fra’ Girolamo Savonarola …) e l’aperitivo esclusivo per i protagonisti della pellicola e pochi altri eletti. In attesa della cena (80 soli gli invitati) nel Museo dell’Opera del Duomo.

DAN BROWN – Applausi scroscianti per il regista, Ron Howard, invitato al proscenio da Nicola Maccanico. Quindi ovazione per gli attori, presentati uno a uno dal regista: da Tom Hanks alla strabiliante Felicity Jones a Irrfan Khan, Omar Sy, Ben Foster, Sidse Babett e Ana Ularo. E trionfo per lo scrittore, Dan Brown, che sta scrivendo un quarto romanzo. Che Howard sta aspettando per farci un quarto film. Ci sarà Firenze e tanta Toscana. Infatti Dan Brown ha inviato una mail una richiesta al comune di Arezzo: «Voglio vedere l’Archivio Vasariano». Il comune aretino, in questi giorni, gli aveva inviato una lettera e una serie di doni. Perché Dan Brown aveva dichiarato di essere stato ispirato, nella scrittura del romanzo Inferno, dalla Battaglia di Marciano del Vasari (affresco situato all’interno del Salone dei Cinquecento a Palazzo Vecchio), e in particolare dall’iscrizione «cerca trova» riportata sull’opera. Proprio per questo l’amministrazione comunale di Arezzo ha recapitato una lettera con cui lo ha invitato a visitare la città, e in particolare Casa Vasari. A Dan Brown, Ron Howard e Tom Hanks, il Comune ha regalato volumi in inglese sulla storia della città, una litografia di un’opera di Giorgio Vasari e spille in argento raffiguranti lo stemma del Comune di Arezzo.

RENZI – Perché il film è stato girato e presentato a Firenze? Intervenendo all’anteprima mondiale, il premier Matteo Renzi, ha spiegato: «Uno degli scrittori più famosi, Dan Brown, ci chiese di presentare il libro, Inferno, nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio. Noi ponemmo all’autore un’amabile condizione: di presentare il film tratto dal romanzo a Firenze, con la prima mondiale in città, dove poi è stato girato in gran parte con la regia di Ron Howard, una star della cinematografia internazionale. Siamo felici ora di poterlo vedere». Il giudizio sull’a pellicola? Ancora Renzi: «E’ un bellissimo film, dove compare anche in un cameo il sindaco in carica, Dario Nardella. E’ un bellissimo film, che Dario … non è riuscito a rovinare».



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