Italia-Usa: Renzi va a cena da Obama alla Casa Bianca (e si porta Roberto Benigni e la sindaca di Lampedusa)
ROMA – Un’altra cena che sa molto di propaganda. Che passa comunque come un riconoscimento internazionale (da giocarsi in chiave europea) ma anche una spinta nel momento probabilmente più difficile della vita politica di Matteo Renzi, quello della campagna per il referendum costituzionale. Così si può leggere la cena in programma martedì prossimo 18 ottobre alla Casa Bianca, dove il presidente uscente Barack Obama riceverà il premier italiano e la moglie Agnese invitati a una cena di gala la sera dopo il bilaterale mattutino fra i presidenti. Cena alla quale Renzi e signora si faranno accompagnare da vip dell’eccellenza italiana: il premio Oscar Roberto Benigni, la presidente del Cern Fabiola Gianotti, la Sindaco di Lampedusa Giusy Nicolini, la campionessa parolimpica di scherma Bebe Vio, la curatrice del dipartimento design del Moma Paola Antonelli. Al centro dell’incontro, è facile prevederlo, ci saranno i grandi temi internazionali come la questione siriana, il terrorismo, i difficili rapporti tra Nato e Russia. Temi su cui sarà confermata la stretta partnership tra i due Paesi.
«L’Italia è uno dei più stretti alleati degli Stati Uniti, partner fondamentale soprattutto sul fronte della politica di sicurezza», ha spiegato
il portavoce della Casa Bianca, Josh Earnest, annunciando la visita di Renzi. Quello con il presidente del Consiglio italiano sarà
l’ultimo incontro ufficiale di Obama prima delle elezioni. Un segnale non scontato. Renzi lo sa e più volte, nei suoi interventi ufficiali,
in questi giorni ha ribadito il rapporto speciale con gli Usa. Forse, è la lettura, anche migliore rispetto a quello di altri leader europei. Non è un caso che il premier, parlando alla Camera lunedì in vista del Consiglio europeo del 20 e 21 ottobre, ha tenuto a ribadire che «c’è un rapporto molto forte tra Usa e Italia. Obama ha detto che questo rapporto conosce oggi il livello più alto della sua storia, cosa che ci inorgoglisce e che corrisponde a verità. Mai come in questa fase l’Italia vede gli Usa come punto di riferimento della nostra amicizia
internazionale e delle possibilità di crescita dal punto di vista economico».
Renzi dunque tornerà da Washington forte dell’appoggio di Obama e arriverà direttamente al Consiglio europeo di Bruxelles, dove i 27 si riuniranno dopo il summit di Bratislava, che l’Italia ha bollato come un fallimento. Lì ribadirà la necessità di un rilancio dell’Ue, oggi profondamente minata da discussioni di piccolo cabotaggio e chiederà misure concrete per la gestione dei migranti e per il sostegno alla crescita. Ma anche sul fronte interno, Renzi, da sempre ammiratore del presidente Usa (che incontrò per la prima volta da giovane
sindaco di Firenze), potrà sfruttare l’endorsement del presidente americano, che già all’ultimo G20 in Cina aveva citato le riforme portate avanti dal governo italiano come un esempio. Il premier sarà accolto da Obama alla Casa Bianca alle 9 di martedì 18 ottobre. Dopo un colloquio privato, alle 11 è in programma la conferenza stampa congiunta. Alle 19 la cena di Stato. Nel programma della visita, il giorno seguente, Renzi terrà un intervento alla Johns Hopkins University.