Equitalia: i lavoratori in pericolo protesteranno davanti alla Leopolda il 4 novembre
FIRENZE – Le lavoratrici e i lavoratori di Equitalia scenderanno in piazza venerdì prossimo, 4 novembre, alle ore 15, a Firenze, nei pressi della ex stazione Leopolda, nell’ambito di un’agitazione unitaria decisa a livello nazionale, per manifestare con forza tutta la loro indignazione per l’emanazione del decreto fiscale che mette in discussione il loro posto di lavoro. «Una manifestazione – spiega una nota sindacale della Cisl – suscitata dalle reiterate dichiarazioni del presidente del Consiglio che, oltre ad offendere chi serve lealmente lo Stato, contribuiscono ad alimentare un clima nel quale trovano terreno fertile frange violente e giustizialiste che, con squallide e vigliacche azioni come quelle dello scorso 27 ottobre, mettono a rischio la stessa incolumità dei dipendenti. I lavoratori, che da anni sono soggetti alle peggiori ingiurie scritte e gridate dagli evasori e bersaglio dei troppi rappresentanti politico-istituzionali esercitatisi ripetutamente nel tiro all’esattore alla ricerca di un facile consenso, vengono ora tacciati di essere dei ‘vampiri’ proprio da colui che dovrebbe essere il garante del benessere del Paese.»
Il governo dispone che gli 8.000 lavoratori (472 in Toscana), impiegati in un settore privato, siano trasferiti in un nuovo ente pubblico economico, subordinandone – all’art. 9 – il trasferimento previo superamento di apposita procedura di selezione e verifica delle competenze, scrive il sindacato, non riconoscendo, nei fatti, le loro professionalità maturate sino a oggi e che, solo negli ultimi due anni, hanno consentito allo Stato di incassare oltre 15 miliardi di euro.
Dunque anche i lavoratori di Equitalia si aggiungeranno alle rappresentanze delle tante categorie bistrattate da Renzi (pensionati, statali, risparmiatori delle 4 banche salvate, fra cui Banca Etruria) che si appresteranno probabilmente a far sentire la loro voce in occasione della tradizionale kermesse renziana. Probabilmente – come è già avvenuto più volte a Prato, Arezzo, Pontassieve e nella stessa Firenze – saranno tenuti a debita distanza dalle Forze dell’ordine, alle quali da tempo sembra sia stata impartita la direttiva di impedire che il rottamatore, i suoi parenti o i suoi ministri vengano contestati e disturbati.