Referendum: Il quirinale spiega che per rinviarlo occorre una legge. Tra dieci giorni la decisione del Tribunale di Milano sul ricorso di Onida
MILANO – Si susseguono le discussioni sul possibile rinvio della data del referendum, anche se il Quirinale è uscito dal suo tradizionale riserbo precisando che ovviamente occorre una legge per spostarne la data. Anche il ministro dell’Interno Alfano ha messo la parola fine sull’ipotesi ventilata ieri di un rinvio della data del voto: «Ho parlato a titolo personale» ha spiegato a chi gli chiedeva un commento. Ma nel frattempo pende un’altra decisione fondamentale, quella del tribunale civile di Milano sui ricorsi presentati da Valerio Onida e da un pool di avvocati in relazione al quesito del referendum costituzionale del 4 dicembre, che però verrà presa «non prima di dieci giorni». A spiegarlo è il presidente della Prima sezione civile Gandolfi.
Onida aveva chiesto di sollevare davanti alla Consulta l’eccezione di legittimità della legge 352 del 1970 istitutiva del referendum, che non prevede l’obbligo di scissione del quesito quando ci sono più temi, come nel caso di quello sulla riforma costituzionale fissato per il 4 dicembre. Quanto chiesto dal referendum sarebbe, secondo Onida, non ingannevole, come dicono in molti, ma disomogeneo.