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La Fiorentina s’illude, poi non va oltre il pari (1-1) con la Samp. A Bernardeschi risponde Muriel. Finisce con i fischi. Pagelle (Foto)

Il gol di Bernardeschi: in un primo momento attribuito ad Astori che, invece, non ha sfiorato il pallone
Il gol di Bernardeschi: in un primo momento attribuito ad Astori che, invece, non ha sfiorato il pallone

FIRENZE – Un passettino solo. Troppo poco per una squadra come la Fiorentina che sembra sempre sul punto di decollare e che invece torna puntualmente a terra. Così finisce di nuovo fra i fischi: diretti più all’allenatore che alla squadra. Sousa poteva gestire meglio il turn over e far riposare qualche giocatore-chiave in Europa League, visto che la squadra, dopo un bel primo tempo, nella ripresa è crollata. La classifica non esalta. Si vivacchia e basta. Dopo la sosta per la nazionale, il 20 novembre, a Empoli, nel derby, ci vorrà una squadra assai determinata per recuperare punti malamente perduti finora. Lo sbaglio con la Samp? Non aver chiuso già nel primo tempo la partita contro un avversario in chiara difficoltà. Il gol attribuito a Bernardeschi (sembrava che Astori avesse fatto la deviazione decisiva, invece no) non doveva restare episodio isolato. La Samp è cresciuta nella ripresa, trovando il pari con un bel colpo di testa di Muriel. Brutto il secondo tempo dei viiola: apparsi a corto d’idee e di fiato. Nella prima parte,invece, avevano giostrato bene, mettendo a disagio una Samp che aveva avuto l’ardire di partire forte, ma costretta ben presto a doversi guardare dagli affondi viola, ben disposti soprattutto con gli esterni. Milic, schierato prima in linea con i difensori eppoi lasciato libero di fare scorribande a sinistra, sembrava avesse una prateria davanti. Peccato che spesso abbia avuto il piede poco felice nei cross. Quanto a Borja Valero, gigantesco nel primo tempo, nella ripresa ha faticato troppo. Così come Ilicic. Insufficiente Tello: soprattutto nel secono tempo ha avuto un paio di nitide palle-gol, malamente mandate sul fondo. Sousa ha cambiato poco e male: Sanchez, appena entrato, si è impappinato in contrasti e appoggi. Federico Chiesa non era nella serata giusta, quando ha rilevato Tello. No, purtroppo non ci siamo ancora. Troppi alti e bassi. Troppo altalenante il rendimento. Dopo la sosta, a Empoli, dovrà essere altra storia. Altrimenti sembrerà davvero che il sogno sia svanito, come aveva accennato Sousa, e che la realtà sia amarognola. O comunque poco piacevole.

Lo striscione della Curva Fiesole inneggiante agli angeli del fango del '66
Lo striscione della Curva Fiesole inneggiante agli angeli del fango del ’66

CURVA FIESOLE – Pioviscola un po’. Poi smette. Allo stadio, c’è chi chiede se l’Arno è continuato a crescere e a far paura. Capirete, anche nel cinquantesimo anniversario della grande alluvione del 1966 resta un minimo di psicosi da inondazione, ma anche un sano orgoglio fiorentino. Non a caso, dalla Fiesole spunta un grande striscione: la storia di Firenze è scritta anche dalle mani di chi ha spalato fango e pulito opere d’arte. 4-11-’66, ancora grazie. Bravi ragazzi, ve lo dice chi vide l’alluvione e ne conserva la memoria storica, martellando anche il potere nel tentativo di far mettere finalmente al sicuro dall’Arno Firenze e due terzi della Toscana. Grazie ancora. Ma andiamo avanti: il terreno del Franchi è in condizioni assai migliori rispetto all’acquitrino della partita con il Crotone. Paulo Sousa non rischia nulla e manda in campo la formazione tipo: con Milic all’altezza dei difensori e licenza di avanzare. Nei primi minuti la Samp si fa viva con una rovesciata volante di Quagliarella che finisce a lato. La Fiorentina replica con una sciabolata di Gonzalo da trenta metri, fuori di 5-6 metri. Il centrocampo della Samp fa quadrato intorno a Torreira (che a dispetto del cognome, come altezza sembra un fantaccino dell’esercito giapponese), ma Borja Valero è ovunque. Al 18’ serve benissimo Milic che va via a sinistra e crossa per Kalinic, solo davanti alla porta. Che però colpisce male e manda fuori. Attivo anche Badelj.

Andrea Della Valle in tribuna durante la partita con la Sampdoria
Andrea Della Valle in tribuna durante la partita con la Sampdoria

BERNARDESCHI – La difesa della Samp mura un paio di conclusioni viola: prima Tello, poi Kalinic. Silvestre intercetta molti palloni destinati a Kalinic. Gli uomini di Giampaolo vengono avanti spesso, ma evitano di perdersi nel dedalo difensivo viola: così sparacchiano da lontano, mostrando una mira assai approssimativa. Rizzoli fischia un presunto mani di Borja: che per dimostrare di aver colpito con il corpo va a mostrare il segno sulla maglia. Niente da fare. Riparte bene la Fiorentina, sempre da sinistra, con Milic: che però quando arriva sulla linea di fondo e crossa non ha il piede felice. Quindi grande salvataggio di Gonzalo, pulitissimo, al 35’ e ripartenza rapida per Ilicic che la mette in mezzo per Kalinic. Tiro e deviazione. Poi arriva il gol: è il 37’ Bernardeschi crossa da destra, il pallone va verso la porta, Astori è lì: la sfiora? In un primo momento sembra di sì. Lo speaker assegna il gol ad Astori. Ma dopo varie visioni al rallentatore il marcatore cambia: Bernardeschi. Va bene lo stesso. Gol strano ma utilissimo. L’importante è che la Fiorentina sia in vantaggio. E arriverebbe subito dopo il raddoppio: Ilicic per Kalinic e gol. Fuorigioco, millimetrico, del centravanti… Rizzoli è categorico. Il replay gli dà ragione. Ripeto: roba di millimetri.

MURIEL – In ogni caso buon primo tempo dei viola. Che, dopo aver segnato, potrebbero aumentare il bottino perché la Samp cerca di attaccare e presta il fianco alle ripartenze della Fiorentina. Che vola sugli esterni e può andare ancora a segno. La scelta di Giampaolo di far giocare i blucerchiati a viso aperto è apprezzabile, ma i viola sono organizzati meglio. Sicuramente mostrano un apprezzabile livello di crescita rispetto a qualche settimana fa. E c’è molta più determinazione se faccia mo il confronto con la partita con il Crotone. In avvio di ripresa la Samp sostituisce Linetty con Praet. La Fiorentina riparte forte. Tello avrebbe due grandi palle- gol. Se le mangia… E fa mangiare le mani ai tifosi viola. Perché pochi attimi dopo _ il calcio è così – la Samp pareggia. Traversone di Regini lasciato avanzare sulla sinistra, Muriel è appostato sul primo palo, colpisce di testa, forse più con la tempia, che con la fronte e la mette dentro. Ahi, ahi. Uno a uno. I viola appaiono un po’ disorientati. La Samp ne approfitta.

Astori in azione
Astori in azione

CHIESA – Tello non va. Sousa lo sostituisce con Federico Chiesa, nella speranza che sappia saltare l’uomo e concludere a rete meglio di Tello. Al 22’ Tata respinge a mani aperte una botta ravvicinata di Bruno Fernandes. Perde un brutto pallone Badelj (24’) e la Samp si fa pericolosissima. Badelj mostra la corda. Sousa lo sostituisce con Carlos Sanchez. Gonzalo abbatte Quagliarella da dietro e rischia l’espulsione. Su ripartenza viola (29’) Milic la mette in mezzo per Kalinic che pesticcia e la piglia. Poi, su punizione, Puggioni la leva letteralmente di porta. La Fiorentina però sembra stanca un po’ sfasata. Sanchez sbaglia appoggi facilissimi. Tatarusanu rischia di combinare un gran pasticcio: per poco non lascia il pallone su piedi blucerchiati… I viola reclamano un mani in area di Barreto. E poco dopo Gonzalo (37’), solo davanti al portiere, di testa la manda a lato. Incredibile! Insiste, la Fiorentina. Però ha le idee annebbiate. Ilicic non ce la fa e non riesce a fare un passaggio giusto. La Samp cerca il colpo finale con Barreto (49’), ma Tatarusanu si distende e respinge. Finisce qui. Recriminazioni? Sì, la Fiorentina avrebbe dovuto chiuderla in avvio di ripresa. Invece alla lunga è calata e la Samp ha portato via un punto meritato.

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Bennucci

Sandro Bennucci

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