Paulo Sousa: «Dovevamo chiuderla, poi siamo calati»
FIRENZE – «Abbiamo accusato la fatica, mentale e fisica». Paulo Sousa commenta così il pareggio con la Sampdoria e soprattutto il vistoso calo della Fiorentina nel secondo tempo. L’allenatore dà la colpa all’impegno di giovedì in Europa League contro lo Slovan Liberec. Dice: «Tutte le squadre impegnate in Europa fanno poi fatica in campionato». Vero? Qualche volta sì e qualche altra no. Sta di fatto che, contro la Sampdoria, la Fiorentina è partita molto bene, mettendo in chiara difficoltà gli avversari, ma calando alla distanza-.
E allora? Il rammarico di Sousa è questo: «Bisognava chiuderla prima per evitare il ritorno di loro». Arrivano le domande e, fra queste, quell relativa allo scarso turn over in Europa League: Sousa sostiene che non è questione di turn over. Ma sa bene che ora, non avendo battuto la Samp, occorre vincere il derby a Empoli. Che non ha più Giampaolo in panchina. Poi ancora sulla Fiorentina: «La squadra ci crede e sta creando. Le vittori portano sempre più convinzione e questo ci è mancato. Non siamo stati concreti rispetto a quanto creato, abbiamo avuto tante occasioni per chiudere la partita. Poi contro una squadra che chiude bene, che gioca bene. La Sampdoria è cresciuta anche mentalmente, ci ha creduto soprattutto in contropiede».
In casa Sampdoria, invece, c”è soddisfazione per il punto conquistato al Franchi: «Oggi non era facile, la Fiorentina ha qualità, è forte nell’uno contro uno. Con Tello, Bernardeschi, Kalinic per come va in profondità, Borja Valero come palleggiatore – ha sottolinea il tecnico Giampaolo -. Per noi questo è un punto d’oro. I miei rimproveri alla squadra riguardavano il piano tecnico, perché se non crei problemi alla Fiorentina, sul piano tecnico, e la subisci, vieni via da qui con 3 gol». Un punto che porta la firma di Muriel: «Ha fatto un
gol pregevolissimo, il colpo di testa non è un suo fondamentale che lo contraddistingue. È stato bravissimo a trovare il tempo
ed il gol. Con lui respiri sempre pericolosità offensiva. Fossi in un difensore, sarei sempre preoccupato. Adesso va in Nazionale, lo ritroverò tra 10 giorni, spero bene».