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Lavoro, centri per l’impiego: dopo la manifestazione a Roma i sindacati, insoddisfatti, minacciano lo sciopero

presidio

ROMA – Al termine del presidio davanti al ministero del welfare e dell’incontro allo stesso ministero sulla situazione dei centri dell’impiego i sindacati del pubblico impiego di Cgil, Cisl e Uil si sono dichiarati altamente insoddisfatti e si sono dichiarati pronti allo sciopero. Sul piede di guerra Federico Bozzanca della Cgil: «Non escludiamo lo sciopero, discuteremo delle iniziative di mobilitazione nei prossimi giorni. Sulla stessa linea Daniele Ilari della Uil, secondo cui si rischia un’empasse.

I sindacati al termine della riunione con il capogabinetto del ministro, hanno spiegato che «il governo ha messo in manovra 220 milioni da destinare alle Regioni, per il funzionamento dei centri per l’impiego, tuttavia le Regioni non reputano la cifra sufficiente per procedere alle stabilizzazioni, alle proroghe dei contratti a termine».

Il Governo non sarebbe in grado di imporre alle Regioni le assunzioni”, spiega Daniela Volpato della Cisl Fp. «Neppure sulle proroghe dei contratti a termine ci è stata data una garanzia, aggiunge, evidenziando che il 5 dicembre se passerà il Referendum e le competenze in materia andranno allo Stato allora si procederà e si troverà una soluzione per il personale. Resta, continua, la promessa, ma di promessa si tratta di mille assunzioni, in aggiunta alle stabilizzazioni».

Secondo Ilari della Uil Fpl è «necessario un tavolo interministeriale per far dialogare le istituzioni, visto che le Regioni reputano non sufficiente lo stanziamento fatto in manovra». Per ora, è il commento della Fp Cgil, «non c’è prospettiva, nessuna risposta per precari che lavorano nei centri dell’impiego da più di 15 anni. Sottolinea Federico Bozzanca della Cgil che «anche i servizi ne risentono, servizi che servono ai disoccupati per trovare un nuovo posto. La situazione nei centri dell’impiego è al collasso e tutto viene rimandato all’esito del referendum costituzionale». Sottintendendo con ciò che anche in questa materia il Governo sta tentando una sorta di pressione psicologica, dicendo che se vince il si sarà risolto il problema.


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Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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