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Referendum, Renzi preoccupato: «Questo voto è diverso da Brexit e dall’elezione di Trump»

renziROMA – Il referendum del 4 dicembre non sarà per l’Italia l’equivalente della Brexit o della vittoria di Donald Trump. A tarda sera, in un dialogo in diretta Facebook con i cittadini, Matteo Renzi risponde alla domanda che ha tenuto banco per tutta la giornata nella politica italiana. Sono elezioni profondamente diverse, sottolinea. E anche, lascia intendere, a prova di populismi, perché in Italia il Sì equivale a cambiare, il No a riportare al potere la vecchia guardiache vuole conservare i suoi privilegi. Con Donald Trump, che – scommette Renzi – sarà un presidente diverso dal candidatoTrump, i rapporti tra Italia e Usa resteranno solidi e forti.

E intanto il nostro Paese porterà avanti la sua battaglia di buonsenso in Europa, per dire che non siamo un bancomat.

Renzi apre la diretta Facebook (un’ora e mezza non-stop seguita in media da circa diecimila utenti) poco dopo aver parlato al telefono Jean Claude Juncker. «Non abbiamo insultato la commissione, che ha il nostro appoggio, spiega. Ma non possono pensare che non mettiamo i soldi sulle scuole e metteremo il veto sul bilancio Ue se vorranno usare i nostri soldi per alzare muri, ribadisce, chiedendo intanto alla Germania, visto il surplus commerciale, di aumentare gli investimenti, senza ridurre le esportazioni».

Ma sono le elezioni americane il tema del giorno. Anche perché è inevitabile il confronto con l’imminente referendum italiano. Ma non c’è legame, assicura Renzi. Il premier respinge gli attacchi provinciali di chi lo accusa di aver danneggiato l’Italia facendo il tifo per la Clinton. E respinge l’idea che il governo sia destinato a perdere il 4 dicembre perché negli Usa e in Inghilterra con la Brexit ha vinto il voto anti-establishment. Al contrario: il Sì è un voto contro la vecchia guardia che ha fallito e ora è unita solo dall’odio.

E inoltre fa ben sperare che il No sia dato in vantaggio, sostiene: «In questo 2016 i sondaggi non ne azzeccano una e spero che questo trend sia confermato».


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Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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