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Lavoro: assunzioni stabili in calo anche nel 2016 (-32%). Il Jobs Act non funziona

inps

ROMA – Ohibò, anche Boeri sarà inserito nella vasta cerchia dei gufi di Renzi. Nei primi 9 mesi del 2016 sono stati stipulati 1.213.334 contratti a tempo indeterminato (comprese le trasformazioni) a fronte di 1.165.879 cessazioni di rapporti di lavoro stabili. Lo rileva l’Inps nell’Osservatorio sul precariato spiegando che il saldo positivo per 47.455 unità è di oltre il 90% inferiore a quello dello stesso periodo del 2015 (519.690), quando però per le assunzioni a tempo indeterminato era in vigore l’esonero contributivo previdenziale totale.

Le assunzioni complessive dei datori di lavoro privati nei primi nove mesi dell’anno sono state 4.314.000 con un calo del 7,7% rispetto allo stesso periodo del 2015. Il rapporto precisa come il rallentamento delle assunzioni abbia riguardato principalmente i contratti a tempo indeterminato con 443.000 rapporti stabili in meno (-32%). Il calo – spiega l’ Inps – va considerato in relazione al forte incremento delle assunzioni a tempo indeterminato registrato nel 2015, anno in cui dette assunzioni potevano beneficiare dell’abbattimento integrale dei contributi previdenziali a carico del datore di lavoro per un periodo di tre anni. Analoghe considerazioni possono essere sviluppate per la contrazione del flusso di trasformazioni a tempo indeterminato (-34,4%).

Nei primi nove mesi del 2016 sono stati venduti 109,5 milioni di buoni lavoro dal valore nominale di 10 euro con un aumento del 34,6% rispetto allo stesso periodo del 2015. Nei primi 9 mesi del 2015 erano stati 81,3 milioni.

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