Manovra, Italia: resta a rischio procedura Ue, anche se l’europa giustifica le spese per terremoto e migranti
BRUXELLES – Dopo le anticipazioni filtrate ieri la Commissione Ue ha fatto conoscere il suo giudizio di massima sulla manovra italiana, accogliendole richieste italiane sulle spese «eccezionali» per migranti e terremoto. Ma nonostante ciò, la manovra rimane a «rischio di non conformità» rispetto ai parametri del Patto di Stabilità.
Secondo le pagelle stilate ieri dalla Commissione, la deviazione dagli obiettivi di medio termine – in particolare relativi al deficit strutturale – è «significativa», pari a uno 0,3% del Pil. Poco più di 5 miliardi. Senza una correzione, l’Italia rischia una procedura. Idem per quanto riguarda l’altro capitolo, quello relativo al debito eccessivo. «Italia e Belgio non rispettano la regola del debito – ha detto senza giri di parole il commissario all’Euro, Valdis Dombrovskis -, la Commissione presenterà un rapporto al più presto». L’ex premier lettone vorrebbe accelerare i tempi e stilare il report nel giro di un mese. Anche in questo caso incombe lo spettro di una procedura.
Ma l’esecutivo comunitario ha inoltre pubblicato una comunicazione che annuncia la necessità di una «politica espansiva» orientata alla crescita e che di fatto arretra le esigenze di austerità. Per la prima volta, la Commissione fissa un obiettivo di crescita: +0,5% per il Pil l’Eurozona nel 2017, qualcosa come 50 miliardi di euro. Stati come la Germania, che ha ampi margini di bilancio, saranno chiamati a utilizzarli «per sostenere la domanda interna e gli investimenti». Infatti l’Ue avvierà un monitoraggio su Berlino per «l’eccessivo» surplus commerciale.
Tornando alle spese eccezionali dell’Italia per il 2017, Bruxelles è venuta incontro alle richieste riconoscendo la quasi totalità di quelle sostenute per la gestione dei migranti (la differenza è solo di uno 0,01% del Pil). Ma la vera apertura riguarda le spese per il terremoto: grazie a «un approccio più ampio» della Commissione, possono essere scontate dai vincoli del Patto non solo quelle sostenute una tantum per l’emergenza, ma anche quelle per la prevenzione «lungo termine». L’Italia voleva uno sconto dello 0,18% del Pil ed è stata accontentata.
Un indubbio successo per il Governo, ma la manovra resta sempre a rischio di non conformità. Bruxelles aveva chiesto un miglioramento del deficit strutturale dello 0,6%, mentre l’Italia prevede un peggioramento dello 0,5%. Anche al netto delle spese eccezionali (0,3%), resta un divario pari allo 0,8% del Pil. Tolto il margine di tolleranza dello 0,5%, al bilancio italiano manca ancora uno 0,3% per essere «sostanzialmente conforme», ossia 5 miliardi.
L’Italia non è l’unico Paese «a rischio non conformità», ma è l’unico fra i grandi paesi nel mirino della Commissione: ci sono anche Belgio, Cipro, Lituania, Slovenia e Finlandia, oltre a Spagna e Portogallo, già sotto procedura. La Francia riesce invece a entrare nel gruppo dei Paesi con bilancio «sostanzialmente conforme», in cui figurano Irlanda, Lettonia, Malta e Austria. Piena conformità per i bilanci di Germania, Estonia, Lussemburgo, Slovacchia e Olanda.