Referendum: i sondaggi danno sempre avanti il No (di 4-6 punti). Ma dal 18 novembre stop alle rilevazioni
ROMA – Continuano ad impazzare i sondaggi sul prossimo referendum, con risultati favorevoli al No, che Renzi considera però positivi, visti gli ultimi flop dei sondaggisti a livello internazionale (Brexit e Trump). Siamo però agli sgoccioli per le rilevazioni: dal 18 novembre infatti sono vietati i sondaggi per non influenzare in quest’ultimo periodo l’elettore referendario.
Secondo l’ultima rilevazione di Emg Acqua per La7, il sì sarebbe al 34,9% (+0,1% rispetto a una settimana fa), il no al 39,2% (+0,9%) mentre gli indecisi rappresentano il 25,9% degli elettori (-1,0%). Le astensioni pari al 40,2% del totale degli aventi diritto al voto.
Anche per Techne, che cura le rilevazioni per Porta a Porta, il No resta sempre in avanti nei sondaggi. Secondo una media delle ultime rilevazioni fatte da vari istituti il No è passato dal 52,5% del 24 ottobre al 53,5% del 14 novembre, mentre il Si è passato dal 47,5% al 46,5%.
Per Demopolis, al netto degli indecisi le percentuali al 16 novembre sono simili, 48% per il Si, 52% per il No, indecisi al 25%. Il Si sarebbe cresciuto di un punto rispetto alle rilevazioni del 10 novembre.
Per l’Istituto Piepoli l’ultima rilevazione del 14 novembre dava il No al 53-54% e il si al 46-47%.
Ipr infine al 14 novembre dava il No sempre in crescita al 52,5%, mentre il Si resta al 47,5% Gli indecisi sarebbero il 18%.
Ma la differenza la possono fare ancora proprio gli indecisi e le astensioni, queste ultime sempre vicine al 40%.
Quanto ai sondaggi più recente sulle intenzioni di voto per le elezioni politiche Emg Acqua continua a dare il M5S al 31,2% rispetto al 30,06 del Pd, il 12% della Lega Nord e l’11,4% di Forza Italia.
Ipr invece stima il 32% al Pd, 29% al M5S, Lega al 13% e Forza Italia all’11,5%.
Techne infine valuta il 31,5% per il Pd, il 29% del M5S, Forza Italia al 14,5% e Lega Nord al 12,5%.
Tutti gli altri partiti, per tutti i sondaggi, sono sotto la soglia del 6%.