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Usa: Obama saluta i leader mondiali, ma continuerà a far politica

US President Barack Obama speaks during a press conference after attending the Asia-Pacific Economic Cooperation Summit at the Lima Convention Centre November 20, 2016 in Lima, Peru. Asia-Pacific leaders were expected to send a strong message in defense of free trade on November 20 as they wrap up a summit that has been overshadowed by US President-elect Donald Trump's protectionism. / AFP PHOTO / Brendan Smialowski

LIMA (PERÙ) – Il presidente degli Stati uniti Barack Obama ha salutato i leader mondiali ieri, nell’ultimo grande vertice al quale ha preso parte, ma ha chiarito che potrebbe rompere la tradizione che vede gli ex inquilini della Casa bianca: tacere, se dovesse vedere minacciati i valori americani. Il grande carisma del presidente uscente, ne ha fatto una rock star della politica internazionale durante gli otto anni di presidenza e c’era da attendersi un’uscita di scena di livello, come quella imbastita a Lima, in Perù, in occasione del vertice della Cooperazione economica Asia-Pacifico (Apec). Anche perché il suo successore designato, Donald Trump, pare avere un’impostazione molto diversa su quello che sta a cuore a molti capi di stati e di governo di quell’area del mondo: il commercio internazionale. Parlando nella conferenza stampa finale del vertice, Obama si è rivolto sia alla platea internazionale che a quella americana, dopo che diversi leader hanno salutato con una certa emozione il leader uscente. Sulla sua vita una volta che avrà traslocato dalla Casa bianca, è stato chiaro. «Porterò Michelle in vacanza – ha detto, facendo riferimento alla First Lady. – Mi riposerò un po’, trascorrerò del tempo con le mie ragazze (le due figlie, ndr.), scriverò e rifletterò».

Ma ha aggiunto: «Voglio essere rispettoso del mandato e dare al presidente eletto un’opportunità di portare avanti la sua piattaforma. Come cittadino americano che ha profondamente a cuore il suo paese, se ci sono casi specifici che abbiano poco a che fare con proposte o con la battaglia politica ma vanno al cuore di questioni che incidano sui nostri valori o ideali, se io penso che sia necessario o utile difendere quegli ideali, allora deciderò cosa fare».


Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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