Skip to main content
Admin Ajax.php?action=kernel&p=image&src=%7B%22file%22%3A%22wp Content%2Fuploads%2F2016%2F11%2Fno1

Roma: manifestano per il No 50.000 studenti, precari, risparmiatori, aderenti a movimenti

Un momento della manifestazione dei Comitati per il NO al referendum costituzionale, Roma, 27 novembre 2016. ANSA/MASSIMO PERCOSSI

ROMA – Con in testa un grosso striscione ‘Abbiamo subìto per troppo tempo ora c’è chi dice no’ è partito da piazza della Repubblica a Roma il corteo per il No al Referendum. In piazza le varie realtà contrarie alla riforma: dagli studenti ai movimenti, fino ai no Tav, no Triv, centri sociali, studenti e comitati per l’acqua e beni comuni. La manifestazione arriverà a Piazza del Popolo dove è in programma un concerto conclusivo. Da tutta Italia siamo venuti qui a portare il nostro No sociale, hanno detto al megafono gli organizzatori. In totale partecipano 50.000 persone.

Un momento della manifestazione dei Comitati per il NO al referendum costituzionale, Roma, 27 novembre 2016. ANSA/MASSIMO PERCOSSI

MEF – Urla che scandiscono ladri ladri e uscite, uscite davanti al Ministero dell’economia e finanze. Un gruppo di manifestanti, indossando magliette con su scritto ‘Vittime del salvabanche’, si sono avvicinati al cordone delle forze dell’ordine schierate in tenuta antisommossa a protezione del ministero lanciando fogli con su scritto ‘Pier Carlo dell”Economia sei il tarlo!’. Stanno vendendo queste banche a un euro, hanno detto. A protezione dell’ingresso del ministero anche gabbie e blindati.

Un momento della manifestazione dei Comitati per il NO al referendum costituzionale, Roma, 27 novembre 2016. ANSA/FABIO FRUSTACI

BANKITALIA – Lancio di uova contro la sede della Banca d’Italia da parte di alcuni manifestanti del corteo. Su un muro dell’edificio è stato anche esposto uno striscione con scritto: ”No al decreto Salva banche. Cacciamo il governo Renzi e Boschi’.

SICUREZZA – Circa 800 agenti delle forze dell’ordine impiegati per garantire la sicurezza. Tra i rischi che ci possano essere infiltrati violenti all’interno del corteo o azioni di disturbo da parte di singoli gruppi pronti a staccarsi dalla manifestazione, ma anche eventuali blitz da parte di gruppi esterni. A bordo di un bus di 50 aderenti all’area antagonista provenienti da Padova – fa sapere la questura – sono stati rinvenuti borsoni con mazze, spranghe e materiale per il travisamento. Su di loro sono in corso accertamenti. Un’altra persona è stata condotta in ufficio in quanto a bordo di pullman proveniente dalle Marche è stata trovata in possesso di mazza fionda. Ma in realtà finora non si lamentano incidenti.

CORTEO – I manifestanti gridano diversi sloga e dicono No alla riforma costituzionale, No al Governo del Jobs Act, della Scuola e dello Sblocca Italia. La riforma costituzionale serve a garantire chi sta nei Palazzi del potere. La riforma Renzi-Boschi è una minaccia per i giovani e le loro famiglie, perché ha l’obiettivo di garantire maggiori poteri a chi ci ha fatto pagare la crisi finanziaria. Una crisi causata dalle stesse banche che sostengono questa riforma, come JP Morgan. Questi gli argomenti sostenuti dai partecipanti, che smenticono le notizie di fermi e sequestri come totalmente infondate, non risponderemo alle provocazioni perché la nostra è una manifestazione serena. I giovani votano No e si oppongono al governo Renzi – aggiunge Lorenzo, 27 anni -. «Non ci facciamo ingannare dalla retorica di Renzi sui giovani. Ci ha imposto il lavoro a voucher come unica prospettiva per il futuro. Per colpa delle politiche di Renzi siamo più poveri e precari, mentre ci viene proposta una riforma costituzionale che garantisce maggiori poteri ai soliti privilegiati».
«Siamo decine di migliaia da tutta Italia – conclude Marta, 30 anni -. I territori si sono mobilitati per votare No e manifestare il proprio dissenso verso il Governo Renzi. La riforma prevede un accentramento dei poteri verso lo Stato centrale che minaccia l’autodeterminazione delle comunità territoriali. Le esperienze di lotta per la liberazione dei territori sono in prima fila per dire No alla riforma e a Renzi».

mostroTanti gli studenti, molti con cartelli con nome ed età che spiegano il perché del loro no, ma anche famiglie con bambini e carrozzine, persone anziane, cittadini stranieri ed esponenti dei movimenti contro le grandi opere, arrivati da tutta Italia. «Il nostro no lo senti per le strade, il 4 dicembre il tuo governo cade», recita uno degli slogan più ripetuti contro il presidente del Consiglio Matteo Renzi, che in un cartello è definito «il mostro di Firenze».

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Firenze Post è una testata on line edita da C.A.T. - Confesercenti Toscana S.R.L.
Registro Operatori della Comunicazione n° 39741
FirenzepostAMP