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Economia: la fiducia nel governo Renzi cala perfino fra gli imprenditori. Lo rileva l’Istat

istat

ROMA – Perfino gli imprenditori, i massimi beneficiari dell’azione del governo insieme alla finanza, alle banche e alle clientele politiche, stanno constatando che l’azione del rottamatore risulta completamente inefficace. Eppure si apprestano a sostenerlo nel referendum, una contraddizione che sottende la difesa di interessi di parte. L’indice composito del clima di fiducia delle imprese infatti a novembre scende lievemente, a 101,4 da 101,7 di ottobre. Lo rileva l’Istat.

Il peggioramento della fiducia diffuso in tutti i comparti tranne nel commercio: nella manifattura l’indice passa da 102,9 a 102,0, nei servizi di mercato da 106,6 a 105,2, nelle costruzioni da 125,8 a 124,2; nel commercio al dettaglio l’indice sale da 101,6 a 106,5, spiega l’Istat.

Per quanto riguarda le componenti dei climi di fiducia, nel comparto manifatturiero peggiorano i giudizi sugli ordini (il saldo passa da -11 a -14) mentre aumentano le attese sulla produzione (da 9 a 10). Il saldo dei giudizi sulle scorte rimane stabile. Nel settore delle costruzioni, migliorano i giudizi sugli ordini (da -27 a -25) mentre si segnala un diffuso peggioramento delle aspettative sull’occupazione (da -7 a -11 il saldo), aggiunge l’Istat.

Nei servizi, si deteriorano i giudizi sul livello degli ordini (da 8 a 6 il saldo) e le attese sull’andamento generale dell’economia (da 5 a 3); il saldo delle attese sugli ordini rimane stabile a quota 5. Nel commercio al dettaglio migliorano sia i giudizi sulle vendite correnti (il saldo passa da -1 a 7) sia le attese sulle vendite future (da 23 a 29); il saldo dei giudizi sulle scorte di magazzino diminuisce da 10 a 9, conclude l’Istat.

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