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Referendum: gli studenti (81%) hanno votato NO. La vittoria degli ultimi e dei giovani

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ROMA – Un aspetto che è stato forse un po’ trascurato dai mass media, e che era apparso solo in qualche sondaggio dei primi momenti della campagna elettorale, è stato quello del voto degli studenti e dei giovani, che si sono espressi in massa contro la riforma costituzionale, ma soprattutto contro un governo che non ha risolto i loro problemi, ma solo quelli di banche, industria, finanza e alcune élites.

«Mentre tutti già si chiedono cosa succede adesso, ed è partita la rincorsa dei partiti politici ad intestarsi la vittoria del NO, noi vogliamo soffermarci sul risultato. Non riteniamo giusto che ancora una volta sia la politica a prendere il palcoscenico. Stavolta invece è la vittoria del popolo, degli ultimi e soprattutto dei giovani». E’ quanto afferma Martina Carpani, coordinatrice nazionale Rete della Conoscenza, tra le associazioni promotrici dei comitati ‘Studenti per il No’, commentando il dato dei risultati del referendum che vedono l’81% di no nella fascia di età tra i 18 ed i 34 anni.

«Non è stato facile, ma dai volantinaggi sulle spiagge di questa estate, fino alle contestazioni ai Ministri, passando per migliaia di assemblee in scuole ed università e dai porta a porta nei quartieri, ce l’abbiamo messa tutta – sottolinea – per dimostrare che questo non era, come diceva Renzi, il SI del cambiamento contro il NO della conservazione, ma il SI di chi ha sempre deciso e il NO di chi ha sempre subito e questo Paese lo vorrebbe cambiare davvero. Era inevitabile che la generazione che più di tutte ha subito la crisi, rifiutasse il cambiamento fittizio in nome del cambiamento reale. Non vogliamo conservare nulla perché chi è senza diritto allo studio, senza casa e senza lavoro non ha nulla da perdere, ma tutto da conquistare».

«E’ stato difficilissimo – aggiunge Andrea Torti, coordinatore nazionale di Link – Coordinamento Universitario – in tantissime università hanno provato a reprimerci, in tantissime università abbiamo contestato i monologhi senza contraddittorio dei Ministri. Invece, nonostante i soldi spesi dal SI in campagna elettorale, ieri Davide ha vinto contro Golia, con la fionda della partecipazione, costruendo un modello di partecipazione che è esattamente risposta pratica alla maggiore possibilità di decidere che rivendichiamo. Non solo consenso e ricerca di voti, ma soprattutto confronto, discussione, impegno ed allegria. Il nostro NO è stato ricostituente per una generazione disillusa dalla politica. Non ci interessa oggi parlare del prossimo Governo, ma della democrazia sostanziale che vogliamo realizzare».

« I giovani hanno votato NO perché non hanno nulla da perdere – dichiara Francesca Picci, coordinatrice nazionale dell’Unione degli Studenti – . Non ci fidiamo degli slogan sul cambiamento perché il cambiamento siamo noi che questo Paese lo vogliamo cambiare davvero! Oggi, a referendum finito, dobbiamo discutere delle disuguaglianze, dell’istruzione gratuita, del lavoro e del welfare».


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Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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