Legge di bilancio: con la fiducia approvata manovra da 27 miliardi piena zeppa di mance elettorali
ROMA – Il Senato, con votazione di fiducia al governo dimissionario, ha approvato dunque senza modifiche tutta la legge di Bilancio con 166 voti favorevoli, 70 contrari un astenuto. La manovra è dunque legge e in buona parte è costituita da vere e proprie mance preelettorali che Renzi lascia in eredità ai successori, sperando di trarne profitto alle prossime consultazioni.
Il ddl di bilancio porta con sé per l’anno prossimo la riduzione del canone Rai, il disinnesco delle clausole di salvaguardia, alcune disposizioni su welfare e pensioni, con l’avvio dell’Ape, ma soprattutto una lunga serie di «bonus», dall’asilo nido, ai diciottenni, dalle ristrutturazioni antisismiche ed energetiche all’acquisto di strumenti musicali. Ecco alcune delle principali misure contenute nella manovra da 27 miliardi che entrerà in vigore dal primo gennaio 2017.
SCONGIURATE CLAUSOLE DI SALVAGUARDIA, IVA NON AUMENTA – Il «grosso» della manovra sta nella cancellazione delle clausole sull’Iva per 15 miliardi di euro. Nel 2017 non ci saranno quindi aumenti delle tasse legati alle clausole lasciate in eredità dal passato. Il problema rimane però per il 2018 e il 2019, rispettivamente per 19,6 miliardi e di 23,3 miliardi.
SISMA ED ECOBONUS, PER CONDOMINI FINO A 85% – Il sismabonus viene confermato a partire dal 50% ma potrà arrivare fino all’85% in caso di miglioramento di 2 classi di rischio. L’agevolazione, che viene `stabilizzata´ per 5 anni fino al 2021, vale sia per i condomini sia per le abitazioni singole e si potrà detrarre, quindi recuperare, in 5 anni anziché in 10. Le percentuali di sconto aumentano al 70 e 80% per le case e al 75 e 85% dei condomini. Varranno un altro anno anche l’ecobonus al 65% e il bonus mobili al 50%.
SCONTI ASSUNZIONI, RADDOPPIA PREMIO PRODUTTIVITÀ – La versione originale della manovra prevedeva la decontribuzione per le assunzioni stabili (anche in apprendistato) degli studenti che abbiano svolto alternanza scuola-lavoro. Il tetto era di 3.250 euro l’anno per massimo 36 mesi. Con un decreto ministeriale si è poi intervenuto per alzare la soglia ad 8.060 euro, ma solo per le assunzioni al Sud di giovani e disoccupati. Salgono i tetti di detassazione al 10% dei premi produttività (fino a 4.000 euro su redditi di massimo 80.000 euro).
800 EURO A MAMME, 1.000 PER ASILI E BAMBINI MALATI – La manovra mette a disposizione 392 milioni l’anno per il bonus nascita da 800 euro, stimando una platea di 490mila future mamme. Bonus da 1.000 euro anche per l’asilo nido e per i bambini malati fino a 3 anni che hanno bisogno di assistenza a casa. Ampliato nel corso dell’esame a Montecitorio anche il congedo per i neo-papà: resta a 2 giorni nel 2017, salendo a 4 nel 2018 (5 se uno a valere su quelli della madre). Ampliata la possibilità per gli orfani di un genitore di rimanere a carico dell’altro, con le conseguenti agevolazioni fiscali.
IPERAMMORTAMENTO – Nel 2017 viene confermato il superammortamento al 140% sui beni strumentali ma arriva anche l’iperammortamento al 250% per gli investimenti in innovazione. Sgravi aggiuntivi sono previsti anche per quelli in ricerca e sviluppo. Per le imprese scatterà da gennaio anche la riduzione dell’Ires dal 27,5% al 24%. Per le Pmi arriva la nuova Iri (sempre al 24%).
APE, OPZIONE DONNA, ESODATI E LOTTA A POVERTÀ – L’anticipo pensionistico scatta il primo maggio 2017, rimane in vigore in via sperimentale fino alla fine del 2018. Si può chiedere con 63 anni di età e 20 di contributi. La penalizzazione è del 4,5%. Il governo ha però previsto l’Ape social a costo zero per disoccupati e disabili (63 anni di età a 30 di contributi) o lavoratori impegnati in attività particolarmente pesanti (63 anni e 36 di contributi). Vengono estese la sperimentazione di opzione donna e la platea dei salvaguardati dall’ottava salvaguardia degli esodati (da 27.000 a 30.000) e aggiunti 150 milioni allo stanziamento iniziale di 500 milioni dal 2018 per la lotta alla povertà.
MUSICA E CULTURA – Il tax credit per il cinema continua anche nel 2017. Il bonus diciottenni, confermato, si estende a nuovi settori: musica registrata (cd e web), corsi di lingue, musica e teatro. Ad essere rifinanziato è anche il bonus Stradivari per l’acquisto di strumenti musicali. Per contrastare il «secondary ticketing» vengono introdotte sanzioni da 5.000 a 180.000 euro per chi compra e rivende i biglietti di spettacoli e concerti.
PUBBLICO IMPIEGO, POLIZIA, GIUSTIZIA – Il fondo per il rinnovo dei contratti e le nuove assunzioni ammonta a 1,48 miliardi nel 2017 e a 1,39 miliardi dal 2018. Risorse anche per i corpi di polizia e i vigili del fuoco. Assunti con contratto a tempo indeterminato anche 1.000 cancellieri nei Tribunali.
SALUTE – Il fondo per il Sistema sanitario nazionale viene rifinanziato con 113 miliardi nel 2017 e 114 nel 2018. Un miliardo è vincolato all’acquisto di farmaci innovativi oncologici e vaccini. Prevista anche la stabilizzazione del personale medico. Approvata alla Camera, tra le polemiche delle opposizioni che hanno ribattezzato la novità `norma De Luca´, una modifica che consente di nuovo ai governatori di Regione di ricoprire il ruolo di commissari alla sanità.
CANONE RAI – Il costo del canone della tv pubblica, pagato in bolletta, scende ancora, da 100 a 90 euro l’anno.
SCUOLA, DA EDILIZIA SCOLASTICA A PARITARIE – Raddoppiano i contributi per gli istituti privati che accolgono disabili e per le scuole materne paritarie. Arrivano in tutto 75 milioni. Aumentano anche le detrazioni per chi inscrive i figli nel privato. Oltre mezzo miliardo viene invece destinato alla ristrutturazione e al decoro delle scuole pubbliche. Altri 540 milioni nel biennio ’17-’18 andranno all’aumento dell’organico.
MIGRANTI – Il capitolo vale in tutto 3,4 miliardi di euro. La vera e propria operazione immigrazione è valutata in 2,86 miliardi, cui si aggiungono 320 milioni destinati ai Comuni e 200 milioni per il nuovo Fondo per l’Africa istituito presso la Farnesina.
roberto
I vari bonus fiscali e non sono incostituzionali! In specie quelli per le scuole private! Facciamolo dire ai veri Costituzionalisti ovvero coloro che la Costituzione l’hanno elaborata e scritta!
IL BONUS FISCALE PER LE SCUOLE PARITARIE E’ INCOSTITUZIONALE!!!
Lo dicono gli stessi Costituenti
leggiamo cosa approvarono i veri costituenti che approvarono l’articolo 33 della Costituzione
seduta assemblea costituente del 29 aprile 1947
Art 33 Costituzione
1° comma) L’arte e la scienza sono libere e libero ne è l’insegnamento.
2° comma) La Repubblica detta le norme generali sull’istruzione ed istituisce scuole statali per tutti gli ordini e gradi
3° comma) Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole e istituti di educazione,senza oneri per lo Stato.
4° comma) La legge nel fissare i diritti e gli obblighi delle scuole non statali che chiedono la parità, deve assicurare ad esse piena liberà ed ai loro alunni un trattamento scolastico equipollente a quello degli degli alunni delle scuole statali.
5° comma) E’ prescritto un esame di Stato per l’ammissione ai vari ordini e gradi di scuole o per la conclusione di essi e per l’abilitazione all’esercizio professionale.
6° comma) Le istituzioni di alta cultura, università ed accademie, hanno il diritto di darsi ordinamenti autonomi nei limiti stabiliti dalle leggi.
Ciò che riguarda il BONUS economico alle scuole private riguarda il 3° e 4° comma.
La discussione inizia con l’intervento dell’ On.le Bernini che formula con queste parole la domanda fondamentale all’On.le Dossetti che era stato, insieme all’On.le Aldo Moro, uno tra i protagonisti nel costruire l’articolo 33 della Costituzione-
On.le Bernini: “ con la frase “ trattamento scolastico equipollente” si deve intendere che non ci debbono essere aiuti economici alle scuole private. Perchè in caso contrario il mio gruppo voterà contro.
Invito l’ On. le Dossetti a confermare se il suo gruppo concorda con questa mia richiesta.
On.le Dossetti “ In sede di 1a sottocommissione e nel comitato di coordinamento ed anche in questa sede abbiamo attribuito alla frase citata dall’ On.le Bernini che doveva fare esplicito riferimento alla parità di trattamento. Non abbiamo mai inteso con questo, risolvere il problema di eventuali aiuti economici da parte dello stato!
Per chiarire ancora meglio l’intendimento dell’Assemblea Costituente gli On.li Marchesi Concetto, Epicarmo Corbino ed altri proposero questo emendamento
aggiuntivo al 3° comma: “ senza oneri per lo Stato”.
Questo emendamento venne messo in votazione ed ebbe questi risultati:
favorevoli 244
contrari 204
Da questa votazione risulta evidente che i Costituenti favorevoli agli aiuti di
Stato per le scuole private erano moltissimi ma inferiori a quelli non favorevoli
all’aiuto economico dello Stato.
Da qui risulta in modo disarmante che:
Il BONUS proposto è incostituzionale! Oltre a queste legislature incostituzionali ce ne sono altre!La Costituzione è ampiamente inapplicata. L”articolo 2 della Costituzione che prevede una ” comunità solidale”, l’articolo 3 che prevedeva e prevede la rimozione degli ostacoli di ordine economico e sociale che impediscono l’uguaglianza dei cittadini e il pieno sviluppo della persona umana, l’articolo dei doveri tributari il 53 per realizzare il 2 ed il 3 e tutti quelli che prescrivono i diritti sociali collettivi! In sintesi: diritti e doveri sociali devono camminare di pari passo e ciò non è stato! Il non avere applicato il programma economico della Costituzione ha messo in crisi il paese e la parte seconda della Costituzione! Grazie per la vostra sensibilità! Se applichiamo l’articolo 53 della Costituzione anche le spese sostenute per la scuola saranno deducibili dal reddito lordo globale personale effettivo comunque conseguito!!
Pierluigi
Decenni addietro proposero il partito della bistecca.
Adesso ci risiamo?
Mi sembra che Achile Lauro concedesse scarpe……..