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Migranti: la Ue conferma, l’80% dei 174.603 sbarcati in Italia nel 2016 sono irregolari

08-migrantiBRUXELLES – Secondo la Commissione Ue i ricollocamenti di richiedenti asilo cominciano a funzionare, ma non per l’Italia: novembre è stato il mese record, in tutto sono stati 1.406, il livello più alto finora. Il dato è stato presentato dal commissario Ue Dimitris Avramopoulos, secondo il quale si conferma una tendenza positiva. Finora sono state distribuite in tutto 8.162 persone, di queste 6.212 dalla Grecia e 1.950 dall”Italia.

«Gli Stati ora devono aumentare i propri sforzi, per raggiungere l”obiettivo previsto per settembre 2017 (34.953 i trasferimenti dall’Italia). Chiediamo loro di effettuare almeno 2mila ricollocamenti al mese dalla Grecia e mille dall”Italia, e da aprile 2017, di aumentare a 3mila dalla Grecia e 1.500 dall”Italia», sollecita Avramopoulos.

Scorrendo i dati dei Paesi che hanno accolto i migranti dall”Italia si vede come Ungheria e Slovacchia non abbiano neppure offerto posti, mentre altri lo hanno fatto – Bulgaria, 140; Repubblica Ceca, 20; Estonia, 8; Lituania, 60 e Polonia, 35 – ma non hanno ancora accolto.

Quanto alla posizione dei migranti che sono arrivati in Europa, Avramopoulos ammette che se confrontiamo Italia e Grecia vediamo che fino all’80% dei migranti che attraversano il mar Egeo sono profughi, mentre la maggioranza di quelli che arrivano in Italia dal Mediterraneo centrale, anche in questo caso l’80%, sono irregolari.

Naturalmente l’ammissione di Avramopoulos, esposta dopo il referendum, fa scoppiare la bufera politica in Italia contro Renzi, il suo Governo e le politiche sfrenate d’accoglienza.

Per primo spara Maurizio Gasparri (FI): «dall’Ue arriva l’ennesima bocciatura al dimissionario governo Renzi. Il commissario europeo Avramopoulos ci conferma una verità evidente: quasi tutti gli immigrati che vengono in Italia sono dei clandestini, mentre una piccolissima minoranza sono profughi. Renzi usa quindi la Marina militare Italiana da mesi e mesi per trasportare clandestini che poi l’Europa, considerandoli tali, non vuole ricollocare. Siamo di fronte a una banda di irresponsabili che stanno cambiando il volto del nostro continente». Si associa Giovanni Toti, Presidente della Regione Liguria che scrive su twitter: «Ora la conferma arriva anche dall’Ue: 80% arrivi migranti in Italia sono di irregolari. Bisogna far entrare solo chi ha diritto».

RICOLLOCAMENTI – La stragrande maggioranza dei quasi 175mila migranti sbarcati quest’anno in Italia proviene dall’Africa subsahariana e non rientra tra le nazionalità ammesse al piano di ricollocamenti di Bruxelles. Non a caso sui 1.950 profughi finora trasferiti dall’Italia ad altri Paesi europei che li hanno accolti, la quasi totalità (circa 1.800) è composta da eritrei, che è la seconda nazionalità tra gli arrivi di quest’anno (20.176).

NAZIONALITÀ – I più numerosi tra gli sbarcati sono i nigeriani (36.35); dopo gli eritrei ci sono guineiani (12.573), ivoriani (11.571), gambiani (11.393), senegalesi (9.647) e maliani (9.440). A parte gli eritrei, si tratta dunque di cosiddetti migranti economici, in totale che, nelle intenzioni del Viminale, dovrebbero essere rimpatriati se ci fossero accordi adeguati con i Paesi di provenienza ed il sostegno economico dell’Unione Europea.

STATISTICHE – In questa tabella si mostrano le statistiche dei migranti che hanno invaso l’Italia nel 2016 distinti per nazionalità:

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Speriamo che un nuovo governo ponga un argine a questi arrivi ininterrotti perché l’Italia, lo ha capito anche la ue ma non sa come rimediare, non può sopportare da sola il peso degli arrivi di un intero continente. Già l’insofferenza della gente è arrivata, in alcune zone, a un livello quasi di guardia. Occorre che la politica e le forze sociali, compresa la Chiesa e il volontariato, abbandonino l’insulsa teoria dell’accoglienza ad ogni costo che ci condurrà, fra non molto, a una sorta di guerra civile fra gli strati più poveri del paese, abbandonati da Renzi, e i migranti, che sono visti fatalmente come concorrenti nell’utilizzo delle scarse risorse a disposizione.


Ezzelino da Montepulico


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