Firenze: sciopero del personale dei centri per l’impiego domani 15 dicembre
FIRENZE – Ancora una manifestazione nella nostra città contro uno dei tanti problemi irrisolti dal governo Renzi, quello dei lavoratori dei centri per l’impiego. E’ stato proclamato un sciopero giovedì 15 dicembre 2016 per l’intera giornata dai dipendenti del Settore Lavoro e dei Centri per l’impiego della Città Metropolitana di Firenze. Sarà formato un presidio davanti alle sedi della Prefettura, Città metropolitana e Regione in Via Cavour 1, dalle 10.00 alle 12.00.
I Centri per l’impiego -spiega Alessandro Giorgetti (segretario generale Fp Cgil Firenze)- sono al collasso, appoggiamo convintamente l’iniziativa decisa dalle Rsu. «I lavoratori da mesi sono in mobilitazione per salvare l’occupazione e i servizi ai cittadini più fragili, i disoccupati, in un contesto di incertezza sulle risorse e confusione organizzativa. Contemporaneamente, questi lavoratori hanno saputo rispondere alla crescente pressione sui centri da parte degli utenti vittime delle tante crisi della nostra regione. Con lo sciopero e il presidio chiediamo che nel Milleproroghe di fine anno il Governo trovi il modo di sanare questa drammatica condizione, prorogando i contratti che scadono il 31 dicembre. Chiediamo anche alla Regione, alla Città metropolitana e alle Province interessate di fare pressione in tal senso.
Le Rsu lamentano che fino ad oggi non c’è stata nessuna soluzione per le proroghe dei contratti a termine dei 54 colleghi precari dei centri per l’Impiego e per una loro futura stabilizzazione. Nessuna ipotesi e soluzione per mettere in sicurezza Servizi e Lavoratori. Serve un impegno politico concreto e una necessaria forte iniziativa contro la precarizzazione a vita, il Governo deve garantire fin da subito un intervento normativo per procedere alla proroga dei contratti. La Regione Toscana e la Città Metropolitana devono impegnarsi a trovare soluzioni in modo da dare pari diritti a tutte le Lavoratrici e Lavoratori del Settore lavoro e dei Centri per L’impiego, sia dal punto di vista organizzativo che salariale.