Fiorentina, grande rimonta e grave errore nel finale: 3-3 con il Napoli. Doppietta di Bernardeschi e gol di Zarate. Pagelle (Foto)
FIRENZE – Una sciocchezza di Salcedo negli ultimi secondi – un’ancata in area su Mertens – fa dissolvere quella che poteva essere una grande vittoria della Fiorentina. Rigore. Batte Gabbiadini. Ed è 3-3. Ma i viola sono stati protagonisti di un eccellente secondo tempo. Con una spettacolare rimonta. Con due gol strepitosi di Bernardeschi e il terzo di Maurito Zarate, di potenza, su passaggio sublime del solito Berna, sicuramente il migliore in campo. Stasera il suo valore del suo cartellino sal alle stelle, ma resta da vedere se i Della Valle manterranno l’impegno di non cedere i gioielli. Che non sono pochi. E fra questi va considerato Federico Chiesa, autore di una straordinaria partita. Una spina nel fianco sinistro della difesa napoletana. Un predestinato. Il problema? Il primo tempo della Fiorentina. In fuorigioco di rientro il gol di Insigne. Arbitrio insufficiente. Viola asfittici, come succede spesso. Questa è una squadra per ora incapace di rendere al meglio per 90 minuti. L’anno scorso premeva nei primi 45’ e cedeva dopo. In questa stagione la situazione si è capovolta. Grandi riprese dopo prime frazioni disastrose. Però è giusto tributare a tutta la squadra la lode per quella rimonta prodigiosa. Capace di stordire il Napoli andato due volte in vantaggio: nel primo tempo con Insigne (in fuorigioco di rientro) e nella ripresa con Mertens. Ma la Fiorentina ha reagito subito: il 2-2- di Bernardeschi è stata una miscela di potenza e precisione. Pallone sul palo e alle spalle di Reina. Il terzo gol di Zarate un altro prodigio di rapidità e grande capacità i esecuzione. Ma poi, poi… l’incapacità di gestire il vantaggio proprio in fondo. Una difesa che soffre tanto. Tomovic , ancora una volta, si è dimostrato inadatto. Salcedo deve crescere. A metà campo Badelj è stato insufficiente. Vecino invece ha fatto un gran lavoro. Kalinic ? Così così. L’ammonizione iniziale lo ha disturbato. Ha giocato con generosità, ma senza trovare il gol. Peccato: panettone agrodolce. Come finora la stagione della Fiorentina. Che potrebbe diventare dolce dopo la Befana. Magari con qualche innesto indovinato da Corvino, che ora potrà contare anche sui consigli di Antognoni.
GIALLO – Influenzato Ilicic e ancora indisponibile Borja Valero, la scelta di Paulo Sousa cade su una mediana inedita ma promettente: Cristoforo, Badelj e Vecino. Come trequartista, ma con obbligo di tornare ad aiutare i compagni, gioca dal primo minuto Federico Chiesa. Con Bernardeschi sulla fascia sinistra. E Kalinic davanti. In difesa non c’è Gonzalo, indisposto, che però va in panchina. Tomovic ancora difensore centrale. E capitano. Il Napoli è lanciatissimo, però ha un’assenza importante in difesa: Koulibaly, oltre a Milik bloccato ancora a lungo. Si comincia e Albiol falcia Bernardeschi a tre quarti. Ammonito. Ma passano pochi istanti e l’arbitro Tagliavento tira fuori un altro giallo. Stavolta per Kalinic che ha appena sfiorato Ham sik, bravo comunque a buttarsi in terra come nella più collaudata delle sceneggiate napoletane. Non basta: ci stava anche un’ammonizione per l’irruento Diawara. Graziato. Così come viene graziata, stavolta dal caso, la porta viola (7’) da un tiro di Insigne che Tatarusanu para con difficoltà. Poi è il solito Tagliavento a fermare Kalinic (fuorigioco) lanciato a rete. Il Naoli fa paura quando scende in azione corale, ma la Fiorentina strappa applausi (15’) quando costruisce una splendida azione (partita da un florilegio di Chiesa) conclusa con tiro di Vecino fuori di due metri. Quindi altra sceneggiata: Reina si cambia le scarpe e costringe tutto il Franchi ad assistere alla sua rivestizione.
INSIGNE – Un tiro di Callejon finisce lontano dai pali (20’) ma crea qualche apprensione. Ed è il prologo al gol di Insigne (25’) da fuori area (in fuorigioco di rientro) che conclude l’ennesima azione corale napoletana, nata da un pallone perso ingenuamente a metà campo da Badelj. Ahi, ahi: ora diventa dura. Perché il Napoli sa giocare anche di rimessa e il vantaggio lo aiuta nella tattica di contenimento e ripartenza rapida. Ma la manovra della Fiorentina s’impasta a metà campo. Solo Chiesa, nel momento più difficile, prova qualche affondo scendendo rapidamente sulla destra e crossando al centro. Dove però la difesa azzurra non fallisce e rinvia. Con Insigne che raddoppia (34’) ma in netto fuorigioco. Gol giustamente annullato. Bene: ma la Fiorentina, ripeto, non punge. Kalinic (39’) spreca una delle pochissime occasioni viola. Conclusione alta dopo un bell’assist di Bernardeschi.
BERNARDESCHI – Su rovesciamento di fronte (40’), Tatarusanu salva di piede su Insigne lanciato a rete. Poi Tagliavento perde la bussola: prima lascia che Mertens tiri una manata in faccia a Federico Chiesa, che viene portato a bordo campo sanguinante. Quindi Kalinic va giù in area, ma non c’è stato nessun contatto. Reina invoca la simulazione e quindi l’espulsione del centravanti viola, già ammonito. Ed è invece lui che si becca il giallo per proteste. Finisce il primo tempo, dopo 5’ di recupero. La speranza? Che la Fiorentina sappia cambiare passo e cominci a pungere nella ripresa. Grande spunto di Chiesa (1’) cghe sfugge a due avversari e d entra in area. Ma il tiro è centrale e Reina para a terra. Poi, dopo un paio di puntate napoletane, Kalinic scatta per innescato da Bernardeschi. Maksimovic lo atterra. Ammonito, ma meritava il rosso diretto. Ma la punizione porta i viola al pareggio. Batte Bernardeschi, leggera deviazione di Callejon e gol. La barriera di Reina era malmessa ma la capacità balistica di Berna è stata notevole.
MERTENS – E proprio Berna (10’) serve Chiesa che scatta benissimo, entra in area ma tira alto. Peccato. La Fiorentina ora spinge e il Napoli comincia a soffrire. Sarri si sgola. La partita sembra capovolta. Ma gli azzurri fanno sempre paura: al 17’ Insigne batte a rete a colpo sicuro, Tata è battuto ma sulla linea c’è Olivera che respinge. Provvidenziale. Chiesa imperversa, il Napoli soffre dalla sua parte. Ma i suoi tiri non sono fortunati. E’ invece il Napoli a gioire ancora. Tomovic si lascia scappare Mertens che avanza da sinistra e batte Tata in uscita.
BERNA 2 – Ma la Fiorentina reagisce subito. Grandissimo Bernardeschi: conquista il pallone, lo difende e lascia partire un siluro che sbatte sul palo alla sinistra di Reina ed entra in rete. Un eurogol. Lui festeggia togliendosi la maglia fra l’esultanza dei tifosi del Franchi che si spellano le mani nell’applausone. Quindi Sousa fa due sostituzioni: fuori Badelj e Cristoforo. Entrano Carlos Sanchez e Zarate. I viola premono ma rischiano nelle ripartenze.
ZARATE – Però la Fiorentina ci crede. Bernardeschi è in una serata spettacolare. Conquista un altro pallone strepitoso a tre quarti e serve Zarate che scatta benissimo al centro arpiona il pallone calibrato a pennello sui suoi piedi, arriva davanti a Reina e lo butta dentro. Tre a due. Fiorentina in vantaggio. Incredibile ma vero. Sousa fa un altro cambio in corsa: esce Chiesa, applauditissimo, ed entra il giovanissimo esterno olandese Diks che aveva giocato uno spezzoncino di partita a Cagliari. I viola assaporano una vittoria strepitosa. Ma proprio in fondo Salcedo commette una gravissima ingenuità: dà un’ancata a Mertens in area. Rigore netto. Batte Gabbiadini che infila Tata sulla destra. Peccato, peccato, peccato. Però la Fiorentina esce fra gli applausi. Naturalmente meritati. Ma la speranza è che nel 2017 arrivino anche le vittorie.
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Pierluigi
Mister Bechelli, allenatore della Primavera Viola del dopoguerra, diceva ai difensori che nei momenti finali della partita che conducevi in vantaggio, di “buttare il pallone in tribuna”.
Se quei polli di ieri sera se lo fossero ricordato……………