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Prato, immigrazione: il sindaco attacca il prefetto. Ha pubblicato un bando per l’accoglienza di 900 profughi

Prefettura Prato
La Prefettura di Prato

PRATO – Il sindaco di Prato, nonché presidente dell’Anci regionale, Matteo Biffoni, parte lancia in resta contro la prefettura di Parato che ha pubblicato un bando per l’accoglienza di 900 profughi. «Non è un obbligo per il prefetto informarci sui bandi, in quanto la gestione attuale è di esclusiva competenza delle prefetture, ma senza dubbio – osserva Biffoni in una nota – chiedere la disponibilità per 200 posti in più rispetto agli attuali è incomprensibile perché la nostra città è già sopra quota. Inoltre, questo bando va in contraddizione anche con quanto stabilito dal ministero degli Interni, sia con la circolare dell”ottobre scorso sulla clausola di salvaguardia, a firma dell”allora ministro Angelino Alfano, sia con quanto emerso dall”ultimo incontro con il nuovo ministro Marco Minniti presso il Viminale sul tema della ripartizione».

Da tempo, spiega la nota del Comune, il sindaco ha fatto presente al prefetto di Prato Maria Laura Simonetti l’impossibilità di aumentare la quota di accoglienza: «Stiamo facendo il massimo, con senso del dovere e del rispetto per chi arriva, ma anche nel rispetto della nostra comunità che accoglie – ribadisce Biffoni -. In Italia, e anche in Toscana, esistono a tutt’oggi realtà che non fanno il loro dovere, si vada lì a trovare nuovi posti se necessario».

Già nei mesi scorsi Biffoni aveva scritto al prefetto di Firenze, coordinatore regionale del sistema di accoglienza richiedenti asilo, per far presente le difficoltà della regione e per chiedere al Viminale di non mandare più arrivi in Toscana, almeno nei comuni che già stanno accogliendo. “Bandi di queste dimensioni ci trovano totalmente contrari”, conclude il sindaco.

Secondo la Prefettura di Prato il bando ha previsto (giustamente) un numero di posti precauzionale, nell’aspettativa di arrivi rilevanti anche per il 2017, ma ovviamente esiste lo spazio per discuterne con i sindaci della provincia.

Ma allora non sono soltanto i sindaci leghisti, supposti razzisti secondo l’opinione delle sinistre, ad opporsi agli arrivi indesiderati. E’ vero che il troppo stroppia, ma se anche la Toscana, che si fa vanto del suo sistema di accoglienza, comincia ad opporsi, vuol dire che c’è qualcosa da rivedere nel sistema e che la soluzione di affidare il tutto ai sindaci, come sostiene l’Anci e come aveva previsto Alfano, non è destinata certo a dare buoni frutti, anzi potrebbe addirittura peggiorare la situazione.

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