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Scuola: accordo sulla mobilità 2017/2018 del personale siglato da ministero e sindacati

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Ministero istruzione

ROMA – Sulla mobilità 2017/2018 del personale scolastico, è arrivato, in tempi rapidissimi, l’accordo tra i sindacati rappresentativi e il nuovo Ministro dell’Istruzione. Lo rende noto il sindacato Anief spiegando che si tratta di un’intesa di massima che, entro la metà di gennaio, porterà a una stesura articolata dei punti generali sottoscritti quest’oggi: è un accordo che, al di là dei primi facili trionfalismi, deve ancora produrre un vero e proprio contratto nazionale sulla mobilità. In particolare, sottolinea l’Anief, spariscono le fasi di presentazione delle domande, per fare spazio ad un’unica finestra temporale durante la quale tutti i docenti potranno o dovranno presentare domanda di trasferimento; cambierà la tabella di valutazione dei titoli posseduti, con la probabile successiva equiparazione del servizio pre-ruolo a quello di ruolo; per le sedi di destinazione, si introduce la possibilità di esprimere fino a 15 preferenze, una parte riguarderanno le singole scuole e l’altra gli ambiti territoriali. Inoltre, si è stabilito che il 60% dei posti vacanti sarà assegnato alle nuove assunzioni, il 30% alla mobilità, il 10% alla mobilità professionale. Viene data la possibilità di presentare domanda di trasferimento indipendentemente dagli anni in cui i docenti sono rimasti in ruolo nella provincia in cui insegnano. Diventeranno comunicanti gli ambiti territoriali e la titolarità su scuola.

«Tra i punti che occorreva scardinare con l’accordo sulla mobilità – continua il sindacato – invece rimasti intatti, ci sono poi la valutazione del servizio nella scuola paritaria e il blocco di cinque anni sull’insegnamento del sostegno. Questa intesa conferma quanto sostenuto sempre dall’Anief sulla mobilità – afferma Marcello Pacifico – ovvero che ambiti territoriali e paletti temporali imposti a neo-assunti e personale già di ruolo introdotti con la Legge 107/15 erano e rimangano un vero affronto verso centinaia di migliaia di docenti. Con questo accordo di massima assistiamo ad un minimo avvicinamento a quella libera circolazione dei lavoratori sul territorio, da noi indicata, a tutela del ricongiungimento alla propria famiglia. Certo – sottolinea – siamo contenti che si siano realizzate le premesse per accogliere, nella nuova prossima tabella dei titoli di valutazione, la richiesta formulata da tempo dall’Anief di equiparare il servizio svolto con contratti di lavoro a tempo determinato a quello svolto dai colleghi di ruolo; peccato, però, che questo principio possa valere solo ai fini della costituzione delle graduatorie della mobilità. Su blocco quinquennale sostegno e valutazione del servizio svolto nella scuola paritaria, vorrà dire – conclude Pacifico – che per tutelare i diritti dei lavoratori si continuerà ad agire nelle aule di giustizia».


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Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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