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Economia: Standard & Poor’s, non sono le pensioni ma il debito pubblico la palla al piede dell’Italia

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Standard & Poor’s

ROMA – La riforma delle pensioni attuata in Italia riduce l’onere legato all’invecchiamento della popolazione, ma il debito elevato resta un ostacolo. E’ quanto si legge in un report di Standard & Poor’s, che sottolinea comunque come l’agenzia prevede «che il bilancio del Paese rimanga sotto pressione, a causa del modesto outlook di crescita nel breve termine e l’assenza di una riduzione decisa del deficit e del debito pubblico».

L’Italia, spiega S&P, in passato ha attuato ampie riforme del sistema pensionistico per contenere gli effetti sul bilancio dell’invecchiamento della popolazione e, in questo contesto, mostra un vantaggio rispetto agli altri Paesi europei.

Dunque la severa Agenzia americana promuove le riforme pensionistiche dei passati governi, delle quali ha beneficiato anche il passato governo, ma mette sotto accusa l’accrescimento della spesa e del debito pubblico, dovuto di recente alle tante mance elettoralistiche del rottamatore (80 euro, 500 euro ai 18enni, 900 euro alle mamme ecc..). Sarebbe quindi opportuno che il governo e Boeri (visto che di professione dovrebbe fare l’economista ed essere addentro a questi meccanismi) non si arrovellassero troppo per bastonare e sacrificare ancor più i pensionati, che hanno già fatto la loro parte di sacrifici, ma dirigessero la loro attenzione sulle inesauste greppie politiche centrali e locali, che mietono ancora fondi a non finire.

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