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Pubblico impiego: cambiano le regole per malattie, congedi e permessi, le novità inserite nel contratto

ROMA – Le regole su malattie, congedi e permessi nel pubblico impiego saranno riviste nei nuovi contratti. E’ quanto si apprende da fonti vicine al dossier. Nell’intesa tra governo e sindacati del 30 novembre è prevista su queste materie una ripresa del confronto tra le parti. Nell’intesa si cita l’accordo quadro per cui erano iniziate le trattative all’Aran nel 2014. Negoziati mai conclusi, che ora approderebbero direttamente sui tavoli di contrattazione, senza quindi dover riaprire una trattativa ad hoc. Un accenno al tema dovrebbe anche apparire nell’atto di indirizzo che la ministra della P.a., Marianna Madia, firmerà a breve, dando così il via ufficiale ai rinnovi.

Nell’intesa del 30 novembre si faceva un generico riferimento a tutto il pacchetto malattia, inclusi permessi e congedi. La trattativa, che era stata aperta all’Aran, l’Agenzia che rappresenta il governo davanti ai sindacati, si era concentrata sulla possibilità di frazionare in ore l’assenza per malattia, visto che oggi il dipendente che si deve allontanare per visite specialistiche o esami salta l’intera giornata. Di certo sarà questo uno dei punti da affrontare, anche perché ci sono delle sentenze a favore della malattia ad ore, ma nella riforma del pubblico impiego, in arrivo entro febbraio, ci si occuperà anche di come contrastare gli eventuali abusi su permessi e congedi e più in generale sulle assenze. Sarà infatti creato un polo unico della medicina fiscale, in capo all’Inps. L’obiettivo è quello di rendere gli accertamenti più efficienti, mirati. Tornando indietro alla trattava del 2014 tra Aran e sindacati sulla malattia, allora erano stati messi sul tavolo anche altri temi, che adesso potrebbero riaffacciarsi, come una regolazione standard, o comunque più omogenea, delle terapie salvavita.

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