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Migranti: lavori socialmente utili per chi chiede asilo. Il piano di Minniti

ROMA – Il ministro Minniti ha fatto conoscere le linee fondamentali di un nuovo piano per l’accoglienza dei migranti. Saranno inseriti in un programma di lavori socialmente utili in attesa di ottenere lo status di rifugiato e saranno organizzati stage nelle aziende per diplomati e laureati. Queste le novità principali contenute nel nuovo pacchetto in materia di immigrazione che coinvolge Regioni e Comuni.
Minniti spiega che l’obiettivo è quello di garantire accoglienza a chi ha titolo ma di essere inflessibili con chi non ha i requisiti per rimanere nel nostro Paese. Finora si è rivelata vera soltanto la prima parte degli intenti governativi, la seconda rimane chiusa nel cassetto. Mercoledì presenterà le nuove misure sulle quali spetterà alle Camere pronunciarsi. Ecco gli altri punti salienti:
Permesso provvisorio Due mesi dopo la presentazione della richiesta di asilo, ai migranti verrà rilasciato un documento in cui vengono indicati come sedicenti rispetto alle generalità che hanno fornito al momento dell’arrivo. Basterà quel foglio per inserirli nel circuito dei lavori socialmente utili che diventerà uno dei requisiti di privilegio per ottenere lo status di rifugiato. Proprio come già accade per il corso di italiano obbligatorio per chi vuole ottenere la cittadinanza.
Stages Non solo: sono previste anche convenzioni con le aziende per stage che potranno essere frequentati da chi ha diplomi o specializzazioni, proprio come avviene in Germania, nell’ottica di inserire gli stranieri nel sistema di accoglienza avendo la loro disponibilità a volersi davvero integrare.
Riapertura dei Cie I nuovi Cie saranno strutture da massimo cento posti, stabili demaniali lontani dai centri delle città, preferibilmente vicini agli aeroporti. All’interno lavoreranno i poliziotti per effettuare la procedura di identificazione ed espulsione in modo da poter poi pianificare i rimpatri. La vigilanza esterna potrebbe essere affidata ai soldati che finora hanno svolto compiti di sorveglianza per il dispositivo antiterrorismo.
Una proposta che però non piace al leader della Lega Nord, Matteo Salvini: «Con quattro milioni di italiani disoccupati tra cui molti laureati e diplomati – dice – preferirei che gli stage e i quattrini spesi per essi fossero usati prima per gli italiani. Dopo tre anni danno ragione alla lega – aggiunge intervistato da Radio Capital – mi hanno dato del razzista ma ora anche il governo del Pd parla di controlli, di centri di espulsione, di respingimenti. Farli lavorare o accelerare le pratiche di espulsione è un palliativo, il problema è che ogni anno partono duecento mila clandestini dall’Africa, bisogna spostare la frontiera al di là del mediterraneo».
Aggiungo che desta perplessità anche l’impiego dei militari – finora impegnati in funzione antiterrorismo – per sorvegliare i Cie. Si indebolisce cioè la guardia alta contro i possibili attentatori, foreign fighters ecc per sorvegliare le folle di migranti che non hanno diritto di restare nel nostro paese e hanno compiuto atti illegittimi, come a Cona e a Firenze. Cerchiamo di non farli arrivare piuttosto nel nostro paese, e diminuiamo la presenza negativa dei migranti destinati alla nullafacenza a nostre spese, quelli che la presidenta della Camera Laura Boldrini chiama «le nostre risorse».

Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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