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Rigopiano: ritrovato un corpo senza vita. Dall’Università di Firenze il radar che avverte del pericolo valanghe

PESCARA – – I Vigili del Fuoco hanno individuato «il corpo purtroppo privo di vita di uno dei dispersi» dell’hotelRigopiano. La notizia attraverso un twitter dei pompieri. Questo ritrovamento ha gettato nella disperazione i parenti dei dispersi che si trovano nell’ospedale di Pescara in attesa. Un’attesa fatta di preghiere e di speranza. Una speranza che, però, di ora in ora si fa sempre più flebile.

Intanto, da Firenze, è arrivato un radar doppler. E’ il sistema di monitoraggio che da sabato pomeriggio alle 18 monitora i movimenti sulla montagna intorno all’hotel di Rigopiano per proteggere i soccorritori che continuano a lavorare per individuare ed estrarre i dispersi. Se una massa di neve o roccia dovesse muoversi i soccorritori sentirebbero una sirena e vedrebbero accendersi un segnale luminoso. Avrebbero circa un minuto per abbandonare le loro postazioni. Il radar è stato installato 150 metri più a monte del resort. Lo spiega il professor Nicola Casagli dell’università di Firenze, esperto di sistemi di monitoraggio e frane, centro di competenza della Protezione civile per il monitoraggio della Concordia e in altre decine di crisi in Italia, tra cui, recentemente, il crollo della strada in lungarno Torrigiani, a Firenze. Il professore spiega: «Nel momento in cui il radar dovesse registrare un movimento, si attiverebbero un segnale luminoso e una sirena per mettere in allerta le 150 persone che operano lassù».

SLAVINA – Come 4.000 tir a pieno carico: questa la pressione esercitata dal fronte di distacco della slavina che si è abbattuta sull’hotel Rigopiano, che nella zona di accumulo pesa 120.000 tonnellate. Sono i dati dei Carabinieri forestali del servizio Meteomont.

EMAIL HOTEL – Intanto si viene a conoscenza che il 18 gennaio scorso, dopo il succedersi di scosse sismiche e di intense nevicate, l’amministratore unico dell’hotel Rigopiano, Bruno Di Tommaso, aveva mandato una mail al Prefetto di Pescara, al presidente della Provincia, alla polizia provinciale e al sindaco di Farindola, segnalando che la situazione stava diventando preoccupante e chiedeva di predisporre un intervento. I clienti sono terrorizzati dalle scosse sismiche e hanno deciso di restare all’aperto, scriveva il direttore, non potendo ripartire a causa delle strade bloccate.

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