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Pensioni: Boeri, la manovra incrementa il debito e scarica oneri sulle future generazioni

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Boeri e Renzi

MILANO – Il bocconiano presidente dell’Inps, Tito Boeri, sotto la cui guida i conti dell’Istituto continuano a precipitare nel profondo rosso, non perde il vizio di comportarsi non da amministratore ma da uomo politico e prende di mira nuovamente le pensioni che lui ritiene alte.

BOERI – «La manovra? Incrementa il debito implicito e ogni manovra che lo fa scarica oneri sulle future generazioni». Così Boeri torna sulla legge di stabilità e sulle misure che a suo giudizio potrebbero favorire pensionati che godono di introiti maggiori, come l’estensione della quattordicesima. Ma non solo. La denuncia è a 360 gradi: parla di «forti iniquità e disparità di trattamento» all’interno del sistema pensionistico e non ha difficoltà nel ricordare che se si definisce il debito implicito «l’insieme degli impegni presi dallo Stato nei confronti di contribuenti e pensionati, allora dire che il debito implicito non ha valore, è come dire implicitamente che in futuro si taglieranno le pensioni».

SPESA – Per Boeri il concetto è semplice. Nella manovra «quanto stabilito (da Renzi ndr) aumenta la spesa pensionistica incrementando la generosità di trattamenti su categorie che hanno già fruito di assegni più vantaggiosi di chi ne potrà fruire in futuro». Il presidente dell’Inps punta in particolare l’indice sull’estensione della quattordicesima.

UIL – Ma dal sindacato si invita a guardare alla realtà: «solo chi viene da Marte -dice
Domenico Proietti, segretario confederale Uil- può pensare che dare la quattordicesima a chi prende 1000 euro sia favorire i pensionati ricchi. Se invece si guarda al pacchetto previdenza ci si accorge che si introduce quella flessibilità che può favorire il mercato del lavoro. Eppoi è già prevista una seconda fase dove c’e’ un impegno esplicito a varare un pacchetto di misure che migliorino le prestazioni previdenziali».
Insomma secondo il sindacalista si deve dire la verità: «dopo che per anni si sono utilizzate le pensioni come un bancomat adesso che si mettono risorse nel sistema non si può parlare di debito in questo modo. Se si parla di debito allora il problema va affrontato tagliando la spesa pubblica improduttiva e incidendo seriamente sull’evasione fiscale». Proietti ricorda che «da un nostro studio emerge chiaramente che la spesa per pensioni pura in Italia è del
10,5% del pil, sotto la media europea che è del 12%. E la stessa cosa vale per l’accesso alla pensione: la media europea è di 63 anni, quella italiana di 67 anni e 7 mesi».

Anche l’Ugl attacca Boeri: «E’ sempre più sorprendente la visione livellatrice del presidente dell’Inps: la sua idea di lotta alla povertà ne crea altra a spese dei pensionati».

POLITICA – Forti critiche anche dal mondo politico. Per l’ex ministro Sacconi diventa a questo punto necessaria una risposta motivata dei ministeri del Lavoro e dell’Economia anche alla luce del negoziato in corso con la Commissione Europea. Mentre l’ex Presidente della regione Lazio, Renata Polverini, attacca: «Boeri non ha la percezione del suo ruolo perché essendo a capo dell’Istituto di previdenza non può permettersi di infangare una conquista come la quattordicesima».

Sarebbe opportuno che il ministro Poletti, o il premier Gentiloni intervenissero per ricordare al pretenzioso presidente – insediato improvvidamente da Renzi – il suo ruolo e i limiti del suo incarico, o ancora meglio provvedessero a dare il benservito a un esperto, la cui azione finora non ha portato alcun beneficio all’Inps e alla previdenza italiana, anzi ha solo creato malumori e confusione fra i pensionati e nel mondo politico.


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Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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