14 febbraio 2017, San Valentino: ecco come si festeggerà nel mondo
FIRENZE – Paese che vai, San Valentino che trovi. Il 14 febbraio si festeggia san Valentino martire dal 496, ma la tradizione di fare della ricorrenza religiosa la festa degli innamorati risale a quasi 1000 anni dopo.
La prima «valentina» conservata pare sia una lettera scritta nel XV secolo da Charles d’Orléans alla moglie, quand’era detenuto nella torre di Londra dopo la battaglia di Agincourt (1415). Inizialmente pare abbia attecchito soprattutto in Inghilterra e in Francia e tutt’oggi la tradizione di scambiarsi bigliettini con frasi d’amore è soprattutto estera: da noi la si conosce essenzialmente grazie alle vignette dei Peanuts (dove i personaggi si scambiano «valentine» che a Charlie Brown dall’amata ragazzina coi capelli rossi non arrivano mai).
In compenso in Italia, nell’epoca del post-boom, economico, il 14 febbraio è diventato un momento importantissimo per far girare l’economia di certi settori: San Valentino coincide con un profluvio di cuori (possibilmente in materiale prezioso), fiori, cioccolatini, cenette romantiche con menu afrodisiaco e prezzi più gonfiati dei bicipiti di un culturista.
Il grosso della spesa, in un Paese certo molto evoluto da sessant’anni a questa parte, ma con ruoli di coppia ancora piuttosto definiti, almeno a livello di massa, è solitamente lasciato all’innamorato o a chi tale deve continuare a mostrarsi, se vuol vivere tranquillo. Insomma, guai se lui non si presenta almeno con un mazzo di fiori oppure coi cioccolatini, per le amate che li gradiscono (è il caso di verificare sempre prima, a dispetto del bombardamento mediatico, perché è in crescita il numero delle donne che preferiscono tenersi in forma che abbandonarsi ai peccati di gola!). Se l’innamorato ne ha i mezzi, meglio ancora se si presenta con un regalo più consistente, che talvolta verrà ricambiato.
Gli spagnoli sono soliti trascorrere la serata facendo una cena a lume di candela e poi a passeggiare. Chi si concede una gita fuori porta, spesso sceglie Siviglia, patria del sensuale fandango.
Anche in Germania viene festeggiata la festa degli innamorati e qui le usanze sono molto simili alle nostre: biglietti, fiori, regali e cene romantiche.
Nel Nord Europa, in Danimarca e in Norvegia, pare che viga una tradizione più soave: gli uomini mandano alle amate delle poesie anonime, firmando con tanti puntini quante sono le lettere che compongono il loro nome (tanto, i nomi più diffusi sono brevi). Se la destinataria scopre chi è il suo ammiratore, questi le regalerà un uovo per Pasqua, altrimenti sarà lei a doverglielo regalare, ovviamente dopo che sarà stata informata. Chissà quanto reggerà, nell’era dei social.
In Giappone, dove all’evoluzione tecnologica non corrisponde affatto quella dei rapporti uomo-donna, a quanto pare il cerimoniale è rigido, ma parte dal gesto inverso: sono le donne a regalare al proprio cavaliere dei cioccolatini, nella speranza di ricevere un regalo in cambio (di solito del cioccolato bianco per il White Day, 14 marzo). Qualcosa di simile accade in Corea del Sud, dove però il 14 è il giorno dell’amore tutti i mesi: anche lì la prima mossa, il 14 febbraio, tocca alla donna, che fa un regalo all’oggetto delle sue brame; questi deciderà poi se ricambiare o meno il mese successivo, per il White day il 14 marzo. Se non lo farà, la corteggiatrice sfortunata si consolerà con un piatto di noodles neri in occasione del Black Day, il 14 aprile.
Negli Stati Uniti San Valentino non è solo la festa degli innamorati e delle coppie, ma è anche il giorno delle famiglie e dei legami di amicizia. Le persone si scambiano biglietti e piccole leccornie dolci. Simpatica la tradizione estone, che il 14 febbraio festeggia semplicemente l’amicizia, così i singles possono evitare di chiudersi in casa aspettando san Faustino, da non molto eletto loro patrono.
Niente San Valentino, in Slovenia: lì c’è San Giorgio e si festeggia ad aprile, con l’arrivo della primavera. Altro santo patrono per gli innamorati anche in Galles, dove il 25 gennaio si celebra il “Dydd Santes Dwynwen”.
In Brasile, gli innamorati festeggiano il 12 giugno, giorno che precede la festa di Sant’Antonio, patrono dei matrimoni. Qui le donne che non hanno ancora marito, durante il loro San Valentino, portano con sé una statuetta del santo, al quale affidano il loro desiderio di andare all’altare.
In Russia e in altri stati dell’ex Unione sovietica, invece, a maggioranza ortodossa il San Valentino non viene festeggiato e soprattutto non viene accettato da molti governi che vietano questa ricorrenza, in quanto non è presente nel calendario religioso.