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Libia, migranti: la Guardia costiera libica è pronta alle operazioni di controllo nel Mediterraneo

ROMA – «E’ stata completata nei giorni scorsi la formazione del primo nucleo di equipaggi della Guardia costiera libica a bordo della nave San Giorgio. Ora sono pronti e possiamo ricominciare a restituire le motovedette alle autorità libiche in modo che la Guardia costiera sia in grado di operare». Lo ha detto il ministro dell’Interno, Marco Minniti, in audizione al Comitato Schengen.

Minniti ha precisato che non si pone il problema di rimpatriare in Libia, perché i migranti che arrivano in Italia non sono libici e si può rimpatriare solo dai Paesi di provenienza. L’accordo firmato con Tripoli, ha sottolineato, testimonia la volontà molto forte del Governo Serraj, riconosciuto dall”Onu, di affrontare problema dei trafficanti di uomini. Sia Italia che Libia sono vittime del traffico di esseri umani. Ora bisogna implementare e realizzare quell”accordo.

Il ministro ha parlato di un doppio livello di intervento: «la protezione delle frontiere sud della Libia che, se presidiate, diventano molto importanti per la sicurezza generale dell’area del Mediterraneo. Il controllo spetta alle autorità libiche, l’Italia può mettere tecnologie, formazione e know-how. Poi – ha proseguito – c’e’ il controllo delle frontiere marine, con il rafforzamento della Guardia costiera libica. La terza fase della missione europea Eunavformed prevede l’intervento in acque territoriali libiche solo con l’autorizzazione delle autorità di Tripoli, che non c’e’ e non mi sembra possa esserci.

I libici dicono che gli interventi li fanno loro e noi dobbiamo quindi mettere la loro Guardia costiera nelle possibilità di intervenire fornendo motovedette, mezzi e formazione. Lunedì scorso c’è stata una riunione della sala operativa congiunta e si è lavorato a questo».

Minniti ha anche criticato l’Europa per l’insoddisfacente relocation dei migranti. «Erano stati fissati 40mila ricollocamenti di profughi dall’Italia, ad oggi quelli operativi sono stati solo 3.200. Nelle settimane scorse – ha ricordato Minniti – è stato chiuso un accordo con la Germania che ha accettato di accogliere 500 migranti al mese, tuttavia la disponibilità tedesca non risolve un problema che riguarda l’intera Europa. Faccio presente che le relocation erano obbligatorie. Il peccato originale – ha proseguito il ministro – è il regolamento di Dublino: quando stabilisci che il Paese di primo approdo deve affrontate il problema, non si tiene conto del principio solidale dell”Europa e le risposte per andare verso un approccio più solidale non vanno nella direzione auspicata».


Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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