Innovazione, Internazionalizzazione e Finanza: scenari e prospettive per le Imprese
Innovazione, Internazionalizzazione e Finanza sono da sempre le tre principali leve per lo sviluppo delle Imprese. Tendenze economiche, nuovi scenari e nuovi contesti rendono necessario aggiornare continuamente la declinazione di queste tre leve dello sviluppo nelle strategie aziendali. Innovare, internazionalizzare e sviluppare diventano tre condizioni fondamentali per la sopravvivenza delle PMI in una contesto economico sempre più variegato ed in divenire.
Ed è proprio perseguendo questi obiettivi che viene organizzata la II edizione del corso di alta formazione per “Esperto in gestione e utilizzo dei fondi europei” (www.scuolaprogettazione.eu) che partirà il prossimo 10 marzo. Scuola ProgettAzione è un’iniziativa congiunta dell’Istituto di Management della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa e di Eurosportello Confesercenti per offrire a imprenditori, professionisti, manager pubblici e privati, conoscenze, strumenti e buone pratiche per sostenere innovazione e sviluppo di imprese, enti e territori. Il corso di alta formazione è stato presentato nell’ambito di un’iniziativa organizzata da Eurosportello Confesercenti, che si è svolta giovedì 16 febbraio alla presenza di importanti rappresentanti del mondo delle associazioni, delle istituzioni, della ricerca e della formazione.
Portare l’innovazione al centro delle strategie di sviluppo delle imprese, a prescindere dalla dimensione e dal settore di appartenenza, diventa, oggi, fondamentale. L’innovazione non può riguardare esclusivamente le imprese più strutturate; è necessario che venga applicata, anche, ai settori tradizionali, essendo fondamentale per il miglioramento continuo dell’offerta di tutte le aziende. Non è un caso se le imprese che hanno superato, più brillantemente, le fasi più buie dei recenti anni di crisi, sono proprio quelle che hanno puntato su innovazione e internazionalizzazione; con il sostegno di sistema creditizio efficiente.
“L’Italia sconta una insufficiente spinta all’innovazione che frena la crescita ormai da decenni. I fattori sono molteplici: si va dalla frammentazione produttiva all’arroccamento strategico, dalla bassa propensione al rischio e agli investimenti privati, dalla mancanza di una strategia di alternanza scuola-lavoro alla mancanza di reali politiche di incentivazione; senza dimenticare la vastità del nostro sistema normativa e la quantità di oneri fiscali a carico delle imprese. – commenta Lucio Scognamiglio, Presidente Eurosportello Confesercenti – E’ interessante notare come siano soprattutto i paesi più sviluppati a crescere meno, subendo l’avanzata dei paesi emergenti. Secondo una proiezione della PWC (PriceWaterhouseCoopers), relativa alla ricchezza mondiale, l’Italia perderà, nell’arco dei prossimi 3 decenni, 9 posizioni (passando dall’attuale 12° posto al 21° nel 2050). Oggi ci ritroviamo a dover ricostruire non infrastrutture materiali, ma modelli economici e sociali piegati da dieci anni di crisi. Occorre quindi lasciarsi alle spalle ripetitività e abitudini per recuperare entusiasmo e fiducia verso il nuovo, come fulcro principale per lo sviluppo”.
Per quanto riguarda l’utilizzo dei fondi europei diretti, stando a quanto scritto in un articolo de Il Sole 24 Ore dei giorni scorsi, l’Italia si posiziona al 4° posto per progetti approvati ed al 5° per ammontare di finanziamenti ricevuti. Una posizione notevole, quindi, per l’Italia, anche se ci sono ampi spazi di miglioramento soprattutto per la qualità dei progetti; da sottolineare, però, che nel nostro paese non abbiamo una situazione omogenea, ci sono regioni che si posizionano a livelli molto inferiori rispetto alla media nazionale. I programmi più utilizzati nei Paesi dell’UE sono: Horizon 2020, Cosme ed Erasmus +.