Roma: la protesta di tassisti e ambulanti degenera, con lancio di bombe carta. Quattro manifestanti fermati
ROMA – Degenera la protesta di tassisti e ambulanti. Tre bombe carta in meno di 15 minuti poco di prima delle 16 di un pomeriggio di tensione e scontri con la polizia prima davanti alla sede del Pd, poi davanti agli altri palazzi del potere. Pezzi di vetro per terra, saltati da un pezzo a causa di uno di uno dei tre ordigni. Gli ambulanti protestano contro la direttiva Bolkstein, non ne vogliono sapere di rasserenare gli animi: «Questo è solo l’inizio, andremo avanti ad oltranza».
Dopo gli scontri nei pressi della sede del Partito Democratico la polizia ha fermato due appartenenti al movimento romano di Forza Nuova. Una terza persona è stata fermata per atti di violenza con l’utilizzo di un tirapugni, mentre una quarta è stata fermata in quanto responsabile del lancio di bombe carta, una delle quali esplodendo ha causato la rottura di alcuni vetri in via In Aquiro. Al momento si registrano 4 agenti della Polizia di Stato feriti, mentre sono 3 i manifestanti sono ricorsi a cure mediche.
I tassisti protestano contro un emendamento che ritengono a favore di Uber. La protesta continuerà ad oltranza anche perché, spiega Antonio, «abbiamo compreso che ci stanno prendendo in giro». D’altro canto, «l’autrice dell’emendamento è Linda Lanzillotta, che è la moglie di Bassanini, uno che ci dicono fa parte del cda di Uber». Sono tutti infuriati contro il governo e contro Matteo Renzi, reo di «pensare al Pd e non ai nostri problemi».
A livello politico, mentre la sindaca Raggi scende in strada in appoggio dei tassisti, pur condannando atti violenti, il M5S afferma che sospenderà l’ostruzionismo e sarà pronto a votare il milleproroghe se la maggioranza si impegnerà a far passare emendamenti sulla proroga alla direttiva Bolkestein e allo stralcio dell’emendamento Lanzillotta.
