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Commercio: gli acquisti delle famiglie diminuiti di 300 euro negli ultimi sei anni

ROMA – Le famiglie italiane acquistano sempre meno per l’incertezza del futuro e le cure (sbagliate) del governo Renzi non sono riuscite a rilanciare né l’economia né i consumi.

I dati dell’Ufficio economico di Confesercenti, che rielabora l’Istat, dicono che negli ultimi sei anni sono spariti 300 euro di acquisti a famiglia in Italia, per un totale di 7,7 miliardi di euro. I risparmi hanno colpito persino i consumi di farmaci e gli altri prodotti terapeutici, in calo del 7,4%. Quella del commercio, è la diagnosi, è una crisi che non si ferma.

Gli acquisti alimentari, ad esempio, sono cresciuti solo nei discount e hanno registrato nei piccoli negozi un calo che ha raggiunto l’11% in sei anni. In generale, i negozi indipendenti sono stati i più colpiti dalla crisi e hanno subito una contrazione delle vendite del 9,5% tra il 2010 e il 2016, pari a 6,9 miliardi di euro in meno sugli scontrini.

Tra i prodotti, libri, giornali e cartoleria sono stati i più penalizzati con un taglio degli acquisti nei negozi del 15,6%, dovuto anche alla concorrenza di colossi dell’ecommerce come Amazon. Cadute a picco sono anche per i prodotti di informatica, telefonia e telecomunicazioni (-12,6%), gli elettrodomestici (-10,4%) e la moda, dove il calo è stato superiore al 7% sia per l’abbigliamento sia per le calzature.

«Oltre alla crisi – dichiara il segretario generale di Confesercenti, Mauro Bussoni – ha pesato l’accresciuta incidenza dell’ecommerce, ed è sempre più probabile che il futuro sia caratterizzato da una fase di concorrenza fra le varie reti distributive: grande distribuzione, distribuzione tradizionale e commercio online, con la vittoria finale delle imprese che riusciranno ad ibridarsi meglio. Nel frattempo, però, c’è bisogno di interventi mirati al sostegno dei negozi tradizionali: il rischio è che la rete salti prima di riuscire a modernizzarsi».

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