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Firenze: il Comitato provinciale discute della sicurezza in città. I nuovi poteri dei sindaci

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FIRENZE- L’attività di controllo del territorio da parte delle forze dell’ordine è stata al centro del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza pubblica che si è riunito stamani a Palazzo Medici Riccardi. Il prefetto Alessio Giuffrida, il questore Alberto Intini, il comandante dei Carabinieri Giuseppe De Liso, il comandante della Guardia di Finanza Benedetto Lipari, il sindaco Dario Nardella, l’assessore alla sicurezza Federico Gianassi e il consigliere metropolitano Angelo Bassi hanno fatto il punto sulla sicurezza nelle varie zone della città.

E’ stato registrato un impegno costante ad ampio raggio, accompagnato anche da azioni mirate come quelle in corso in Oltrarno contro lo spaccio di droga. Le varie problematiche cittadine sono ben conosciute alle forze dell’ordine, zona per zona, e per ogni diverso fenomeno (come traffico di stupefacenti, prostituzione, abusivismo commerciale) è stata approntata una risposta adeguata con dispiego di uomini e mezzi, anche in sinergia con la polizia municipale, per ottenere sempre migliori risultati. Il tutto accompagnato da un intenso lavoro investigativo.

Riguardo alle strategie future, al tavolo di oggi si è parlato ampiamente delle nuove misure sulla sicurezza urbana, il decreto legge n. 14/2017, che promuove un sistema ancor più integrato tra Stato ed Enti Locali per la vivibilità e il decoro delle città, da perseguire attraverso interventi di riqualificazione delle aree più degradate, l’eliminazione dei fattori di marginalità ed esclusione sociale, la prevenzione della criminalità, il rispetto della legalità e della convivenza civile.

Il provvedimento ha rafforzato i poteri di ordinanza del sindaco, estendendoli a numerosi settori di intervento e stabilendo forme di collaborazione inter-istituzionale tra le diverse amministrazioni competenti, anche per individuare gli spazi cittadini da sottoporre a particolare tutela, come le aree interne delle infrastrutture (ferroviarie, aeroportuali e di trasporto pubblico locale) e i luoghi della cultura interessati da consistenti flussi turistici, su cui si trovano musei, complessi monumentali, parchi. Si è trattato di una prima riflessione operativa così da cominciare a definire il lavoro dei prossimi mesi.

Nessuna notizia – almeno nel comunicato ufficiale – in merito alla sorte dei somali occupanti abusivi in via Spaventa, che hanno protestato sotto gli uffici prefettizi.

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