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Migranti, commissione Ue: il via ai rimpatri di massa e anche alla detenzione, se necessario

BRUXELLES – I rimpatri degli immigrati che non hanno diritto a rimanere nel territorio della Ue sono parte integrante della nostra politica sulle migrazioni. Una politica efficace sui ritorni inizia all’interno dell’Ue: i tassi di rimpatrio devono essere migliorati. Lo ha sottolineato il commissario europeo alle Migrazioni e agli Affari Interni Dimitris Avramopoulos, presentando oggi a Bruxelles il nuovo pacchetto sulle migrazioni.
«Per esempio – continua Avramopoulos – solo il 36% delle decisioni di rimpatrio sono state effettivamente eseguite nel 2015. Non servono nuove leggi e nuove regole: serve un’implementazione migliore delle leggi esistenti, in modo coordinato tra tutti gli Stati membri. Questo è lo scopo della nostra raccomandazione e del nostro piano. Gli Stati membri – prosegue il commissario – devono adottare azioni coordinate per mettere in azione un sistema di rimpatri equo ma efficiente. Gli Stati membri dovrebbero far sì che le decisioni sui rimpatri vengano velocemente emesse e implementate. Dovrebbero combattere gli abusi del sistema di asilo e usare la possibilità di porre i migranti in stato di detenzione, se sussiste il rischio di fuga, per un periodo sufficiente a completare la procedura di rimpatrio e di riammissione».

«Gli Stati – continua Avramopoulos – dovrebbero anche allineare i sistemi di rimpatrio volontario e i pacchetti di
reintegrazione, in modo da evitare lo ‘shopping’ di questi ritorni assistiti e volontari. Il nostro fine ultimo è quello di ridurre il numero di arrivi irregolari, rendendo chiaro ai migranti che non hanno bisogno di protezione e che non hanno il diritto di rimanere nell’Ue, che non dovrebbero intraprendere un viaggio pericoloso per arrivare in
Europa illegalmente. La dimensione esterna e quella interna vanno di pari passo: per questo continuiamo i nostri sforzi per impegnarci con i Paesi terzi. Nel quadro di partnership sono stati fatti consistenti progressi con i cinque Paesi africani considerati prioritari: Etiopia, Niger, Nigeria, Mali e Senegal. Servono maggiori sforzi sia da parte di questi Paesi sui rimpatri e le riammissioni. Abbiamo anche iniziato a impegnarci con la Libia e i Paesi vicini per
ridurre il flusso di migranti nel Mediterraneo Centrale».

Nel Piano di azione pubblicato dalla Commissione Ue è scritto inoltre che gli Stati membri rischiano di dover rimpatriare oltre un milione di migranti . Il calcolo si basa sul fatto che nel 2015 i migranti irregolari che hanno
ricevuto l’espulsione sono stati 533.395, mentre nel 2014 470.080. Con circa 2,6 milioni di richieste d’asilo presentate nel 2015-2016, e visto che nei primi tre trimestri del 2016 hanno ottenuto l’asilo solo il 57%, gli Stati potrebbero dover rimpatriare oltre un milione di persone.


Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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