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Berlino: il ministro Schaeuble, dopo anni di critiche, a fine mandato loda l’Italia

BERLINO – Mentre dall’Ocse arrivano segnali negativi nei confronti dell’economia italiana, visto che tra i maggiori Paesi membri l’Italia è quello con la crescita più bassa, un incoraggiamento e un giudizio positivo viene da una fonte insospettabile, che in passato è sempre stata estremamente critica nei nostri confronti. Il falco del governo Merkel, il ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schaeuble, si esprime così: «L’Italia continua ad avere una difficile e insufficiente dinamica di crescita economica, ma la strada delle riforme strutturali imboccata dall’ex premier Renzi e portata avanti in linea generale dal suo successore è quella giusta affinché il Paese possa essere tanto forte come ci auguriamo e come c’è bisogno in Europa».

L’Italia è «un Paese grande e forte, che dimostra ogni volta una grande dose di creatività e flessibilità: per quello che possiamo essere d’aiuto, lo saremo», promette il ministro cristiano-democratico, che torna poi a elogiare Pier Carlo Padoan («è un eccellente ministro delle Finanze»).

Quanto alla Germania Schaeuble afferma che lavora per rafforzare la competitività di tutti gli altri Paesi europei, la strada per riuscirci in modo sostenibile passa dagli investimenti e dalle riforme strutturali. E si schiera contro Washington in merito alla deregulation bancaria sollecitata dal nuovo inquilino della Casa Bianca. Vogliamo continuare sul percorso avviato dopo il crollo di Lehman Brothers per contenere i rischi finanziari attraverso accordi globali, precisa alla vigila del G20 dei ministri finanziari in programma il 17 e 18 marzo a Baden-Baden: «abbiamo fatto gradi passi avanti, siamo sulla buona strada, non siamo ancora alla meta finale».

Elogi, dopo anni di critiche, anche per la Bce, che adempie bene ai suoi compiti di politica monetaria, nota. I dati sull’inflazione in Germania «non mi hanno sorpreso» e la crescita dell’inflazione anche nell’Eurozona indica che «la ripresa economica in Europa va avanti». Capisco chi è preoccupato per l’aumento dei prezzi, aggiunge, frenando i mormorii diffusi in Germania, ma la Bce deve tener conto di tutti e 19 gli Stati membri.

Infine il tema scottante dei rifugiati. «Non sono tra quelli che chiedono di ridurre i fondi ai Paesi che non accolgono i migranti, spiega, ma bisogna tener conto delle differenti situazioni nei singoli Paesi europei: occorrono soluzioni europee, non si possono scaricare le responsabilità dei controlli alle frontiere esterne su Paesi come Grecia e Italia».
Si vede proprio che il ministro è alla fine del mandato, ha praticamente sovvertito tutte le sue opinioni, espresse evidentemente per sostenere la linea politica del suo governo.


Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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