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Terrorismo: espulso un altro tunisino legato ad Amri, è il 21° del 2017

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ROMA – Continua il lavoro dell’intelligence e del ministero dell’interno per smantellare la rete di amicizie e di contatti sui cui poteva contare il terrorista Anis Amri, responsabile
della strage di Berlino bloccato e ucciso dalla polizia in un conflitto a fuoco a Sesto San Giovanni il 23 dicembre. È stato espulso con un volo diretto a Tunisi su provvedimento del ministro dell’Interno, Marco Minniti, un 37enne tunisino residente a Latina, che – secondo gli investigatori – aveva aderito alla compagine radicale gravitante attorno alla moschea di Latina, opposta all’imam moderato Arafa Rekhia Nesserelbaz.

L’utenza a lui intestata è risultata tra i contatti di Amri quando quest’ultimo nel giugno 2015 era stato ospitato nell’abitazione di Yaakoubi Montasser e della sua compagna, ad Aprilia, in provincia di Latina. Inoltre la stessa utenza era associata a un profilo Facebook su cui sono stati riscontrati elementi che denotano l’adesione all’ideologia jhadista e l’appartenenza a un circuito di relazioni virtuali composto da soggetti riconducibili allo Stato Islamico.

Con quest’ultima espulsione, la ventunesima del 2017, salgono a 153 i soggetti vicini ad ambienti dell’estremismo religioso espulsi con accompagnamento alla frontiera dal gennaio 2015. Diverse delle ultime misure di allontanamento hanno riguardato soggetti che erano entrati in contatto con Amri.

Fra i casi principali ricordiamo che il 13 gennaio era stato espulso dal Cie di Torino un tunisino di 32 anni: le indagini avevano rilevato contatti con un connazionale, membro dell’Isis, a sua volta entrato in collegamento con l’attentatore di Berlino. Il 19 gennaio un’altra espulsione aveva riguardato un tunisino 53enne, pluripregiudicato e senza fissa dimora, che il 28 dicembre, nella mensa della Caritas di Latina, aveva minacciato un volontario e gli aveva detto i tuoi fratelli hanno ammazzato un mio fratello a Milano, riferendosi ad Amri. Il 25 febbraio erano stati allontanati altri due tunisini: uno di loro, 47enne senza fissa dimora, è risultato intestatario di un’utenza telefonica risultata presente tra i contatti di Amri. Un copione analogo a quello dell’ultima espulsione.


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Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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