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Turismo: il Parlamento europeo vuol reintrodurre i visti per i cittadini Usa. Per l’Italia sarebbe un disastro

PE Strasburgo

STRASBURGO – Dopo mesi di dibattito, il Parlamento europeo ha votato il 1° marzo scorso una risoluzione con la quale impone alla Commissione europea di fissare la reintroduzione, almeno per i cittadini USA, dell’obbligo di visto per l’ingresso in Europa.

Un ritorno indietro di decine e decine di anni, che molto probabilmente, considerando pure gli orientamenti Trump per la sicurezza, scatenerebbe di nuovo l’obbligo per italiani ed europei di munirsi del visto per recarsi negli Stati Uniti. Sarebbe quindi la fine di quell’Esta oggi sufficiente per l’ingresso nel cuore dell’America riservato agli abitanti dei Paesi più amici, pur sempre da ottenere anche se piuttosto facilmente on line e in ogni caso versando denaro. Documento che per diversi motivi porrebbe tuttavia essere anche negato.

L’Italia rischierebbe di paga cara questa decisione; è, infatti, diventata la prima destinazione fra i turisti extra-europei che visitano i Paesi dell’area Schengen (cinesi, giapponesi, australiani, americani, canadesi e brasiliani). Dati Istat alla mano, nel 2015 solo da Stati Uniti e Canada sono giunti in Italia più di 5 milioni di turisti che hanno trascorso nelle strutture ricettive del nostro Paese quasi 14 milioni di notti, oltre il 30% di tutti gli arrivi e presenze di origine intercontinentale.

Per questo motivo – sottolineano alcuni operatori- è incomprensibile come, fino ad oggi, nessuno in Italia e in Europa abbia sollevato questa questione di cruciale delicatezza per l’economia turistica nazionale che rischia di costarci il 10% di tutti gli arrivi internazionali, per un ammontare calcolabile, per difetto, in oltre 5 miliardi di euro.

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