Usa: i procuratori di Obama si ribellano al presidente Trump che vuole sostituirli
NEW YORK – L’amministrazione Trump, tramite il ministro della Giustizia Jeff Sessions, ha chiesto a 46 procuratori nominati dall’ex presidente Barack Obama di dimettersi per assicurare un trasferimento dei poteri uniforme. È subito scattata la rivolta per non abbandonare le poltrone, i democratici vogliono mantenere il potere a tutti i costi e Obama vuole continuare a intralciare l’opera del suo successore.
In prima linea si è posto Preet Bharara, procuratore del distretto sud di New York, che ha resistito sfidando l’ordine dato ieri dall’amministrazione Trump e ha postato su twitter: «Non mi sono dimesso. Poco fa sono stato licenziato. Essere procuratore Usa nel SDNY (Southern District of New York ndr.) sarà per sempre il più grande onore della mia vita professionale».
È tradizione che i procuratori mettano il proprio incarico a disposizione del nuovo presidente e, per questo, molti dei procuratori nominati da Obama hanno abbandonato l’inacrico dopo l’insediamento di Donald Trump il 20 gennaio scorso, ma 46 procuratori sono rimasti in servizio finora.