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Ticket sanitari: la giungla fra le regioni d’Italia, al Sud tariffe più basse

ROMA – La difformità del regime di ticket sanitari fra le varie regioni, che discrimina gravemente i cittadini, è emersa a seguito di un’inchiesta avviata dall’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas), ed è nata una feroce polemica. Dalle informazioni raccolte spicca la grande differenza tra Nord e Sud sui soldi incassati per i ticket sanitari, ed emerge che i veneti pagano più di tutti in Italia: in media un contribuente residente in Veneto sborsa 36,2 euro all’anno, contro gli 8,7 euro pagati in media da un siciliano. In pratica, quattro volte tanto. La media italiana invece è di 23 euro pro capite.

Altro dato è la diminuzione complessiva delle prestazioni sanitarie specialistiche, come visite ed analisi. È non è del tutto vero che questa diminuzione abbia favorito il privato a discapito del pubblico, perché le visite specialistiche sono diminuite quasi del 10% sia nella sanità pubblica che in quella privata.

Le tariffe al Sud sono inferiori rispetto al Centro-Nord: c’è chi non arriva nemmeno ai 10 euro, come Campania e Sicilia, o li sorpassa di poco, tipo Puglia e Calabria. Altri rimangono comunque sotto ai 23 euro di media spesi in Italia.

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